Tennis, Daniele Bracciali è stato radiato a vita e multato per 219mila euro dalla TIU (Tennis Integrity Unit) per aver truccato alcuni match del torneo Atp di Barcellona nel 2011: per lo stesso motivo, oltre al 40enne atleta originario di Arezzo, è stato squalificato per 10 anni pure Potito Starace, oramai ritiratosi dall’attività agonistica, e che con Bracciali ha anche giocato assieme in doppio. Secondo la commissione che l’ha giudicato, il tennista italiano coinvolto nello scandalo delle gare “aggiustate” avrebbe anche provato a facilitare un giro di scommesse in relazione proprio agli incontri incriminati del torneo catalano: la decisione della TIU è stata resa nota solo oggi dopo che nei giorni del 18 e 19 settembre scorso si era tenuta a Londra una udienza sul caso e che mirava a fare luce su alcuni match sospetti dell’Atp 500 World Tour.
SQUALIFICA ANCHE PER POTITO STARACE
Con questa decisione che ha praticamente effetto immediato, Daniele Bracciali (che al momento, nonostante i 40 anni, occupa la posizione numero 100 del ranking mondiale nel doppio) non solo non potrà più giocare a qualsiasi competizione organizzata sotto l’egida dell’Atp ma non potrà nemmeno assistervi come semplice spettatore. Come detto, la TIU ha riconosciuto colpevole pure il 37enne tennista avellinese Potito Starace che proprio di Bracciali era stato partner in quel leggendario Roland Garros del 2012 che li vide raggiungere le semifinali del doppio del prestigioso torneo francese. Per “Poto” Starace è arrivata, con una sentenza separata, invece la squalifica per dieci anni dalle competizioni e una multa ugualmente salata (100mila euro). Con Bracciali, peraltro, il tennista campano condivideva pure la radiazione subita dalla Federazione Italiana Tennis nel 2015 quando i due furono riconosciuti responsabili di illecito sportivo per via di un giro di scommesse clandestine. Va ricordato che comunque la sentenza venne poi annullata nel 2016 dalla Corte d’Appello e che Starace assieme al 40enne toscano venne assolto da quel processo e pure da quello per associazione a delinquere (questo proprio a gennaio 2018, quando Starace decise di porre poi fine alla sua carriera agonistica).