Lorenzo Musetti

ha vinto gli Australian Open. Per ora si tratta del torneo junior, ma chissà che non sia soltanto il preludio di una carriera su altissimi livelli. I presupposti d’altronde sembrano esserci tutti, la mentalità da campione anche. Basta notare i risultati degli ultimi mesi, la capacità di rialzarsi dopo una sconfitta bruciante quale può essere quella in una finale Slam, in questo caso Us Open, e di tornare protagonista alla prima occasione, stavolta sul cemento di Melbourne. Non ha tremato Musetti, neanche sotto di un set, contro lo statunitense di origine messicana, Emilio Nava, non ha mai perso la calma, nemmeno quando i punti pesavano come macigni al tie break decisivo del terzo set. Solo alla fine dell’ultimo scambio, quello che ha sancito il 14-12 con cui ha chiuso gioco, partita, incontro e torneo, si è lasciato andare, accasciandosi sul cemento australiano con le mani al volto. Incredulo per aver realizzato la prima impresa per certi versi simile al tennis che conta.



LORENZO MUSETTI, CHI E’ LA SPERANZA DEL TENNIS ITALIANO

Ha un talento innegabile Lorenzo Musetti, un gioco vario che gli consente di sopperire ad un deficit di potenza che nei prossimi anni dovrà aggiungere. Nel frattempo il gap coi colossi che ha sfidato e battuto è colmato soprattutto da una testa che non sembra quella di un 16enne. L’originario di Carrara gioca con la maturità del veterano ed è probabilmente questo il lato del suo essere tennista che fa più ben sperare per il futuro. Del resto non è la prima volta che un italiano vince un torneo dello Slam junior: i risultati da professionista non sempre sono stati all’altezza delle aspettative. Barazzutti e Gaudenzi avevano trionfato al Roland Garros, Nargiso e Quinzi a Wimbledon, Gaudenzi gli US Open: Musetti completa il Grande Slam juniores, con la speranza di ripetere queste gesta anche nel circuito maggiore tra qualche anno. In semifinale ha battuto un’altra promessa del nostro tennis, il compagno di doppio Giulio Zeppieri, classe 2001 di Latina. A tenerli coi piedi per terra è Filippo Volandri, ex numero uno d’Italia e best ranking di N°25 ATP (ma valeva i primi dieci sul rosso) e oggi responsabile tecnico del centro federale di Tirrenia che a Repubblica dice:”Ora comincia il bello.Noi li seguiamo da un paio d’anni ormai, sebbene loro lavorino benissimo con i loro tecnici di fiducia. Ma sanno che questi tornei non devono essere l’obiettivo, ma lo strumento per approdare nel circuito maggiore. La sfida è solo all’inizio”.




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