Pareggio tutto sommato inutile quello ottenuto a reti inviolate tra Chievo e Sampdoria, nella 37^ giornata di Serie A. Come si vede nel video di Chievo Sampdoria, però la sfida che è andata in scena al Bentegodi ieri non è stata così spenta, anche se certo le motivazioni in campo eran ben poche: si conta però il gol annullato poi per fuori gioco per Leris al 10′ del primo tempo. La squadra clivense comunque ha fatto il possibile per andare a avanti e nello stesso tempo per proteggere lo specchio, pur essendo rimasti in dieci al 40’ del primo tempo per il rosso di Barba. Di certo memorabile dopo il triplice fischio finale è stato il saluto del Bentegodi (pure dai settori della Sampdoria) a Sergio Pellissier, che ha detto di addio al calcio giocato a quarant’anni.
LE DICHIARAZIONI
Al termine della partita tra Chievo e Sampdoria, anche il tecnico gialloblù Di Carlo ha preso parola e ha speso parole d grande gratitudine per Pellissier: “Sono onorato di aver accompagnato un campione come lui a fine carriera. Quando sono arrivato al Chievo, l’ho messo al centro del progetto salvezza e lui ha risposto presente. Dal Napoli in poi, è stato un giocatore fondamentale e ha fatto partite eccezionali. Poi l’infortunio ad Empoli ci ha complicato la strada. Sergio è il calciatore più forte in rosa, ha preso questa decisione e bisogna accettarla“. Giampaolo, allenatore della Sampdoria ha invece dichiarato ai microfoni di DAZN: “Non mi sento di dare un giudizio tecnico approfondito sulla partita di oggi. Purtroppo quando non hai più chance di scalare posizioni in classifica e arrivare a un obiettivo più importante, mancano le motivazioni e dai qualche cosa in meno. So benissimo che la vittoria ci manca da un mese ma negli ultimi anni la Samp si è salvata a marzo e poi lì se non centri l’altro obiettivo devi gestire gli ultimi due mesi, che sono fatti di partite contro squadre motivate. Pensavo che potevamo anche puntare al sesto-settimo posto per fare un finale di campionato all’altezza, ma così non è stato e oggi contro il Chievo mancava quel grip nervoso che ti dà qualcosa in più”.