In Lega Calcio si sta giocando l’atto finale della guerra fra i club “frugali”, capitanati da Roma e Milan, e quelli spendaccioni, con in testa Juventus e Inter. Il blitz con cui questi ultimi hanno compattato la maggioranza dei club in una lettera di contestazione al presidente della Figc, è stata la goccia che ha fatto traboccare la pazienza dell’ex presidente della Lega, che ha deciso di dimettersi. Ora, fra martedì e mercoledì prossimo, prima la Lega dovrà trovare un altro presidente, e poi un consigliere per sostituire Dal Pino in Figc.
Juventus e Inter, che hanno rotto l’anno scorso il fronte pro fondi di investimento per inseguire la chimera Superlega, ora stanno impedendo qualsiasi riforma virtuosa per le finanze delle squadre di calcio. Schiacciate da conti che per i bianconeri sono sostenibili solo grazie alle continue, ingenti, iniezioni di capitale da parte della holding Exor, mentre l’Inter sta solo spingendo la notte più in là sperando che prima o poi arrivi un Salvatore, le due squadre sono andate a Canossa da Giuseppe Lotito, tornato ad essere il deus ex machina della Lega.
Gravina, che ha portato pazienza a lungo, ora è deciso a fare sul serio, e se martedì la Lega non troverà convergenza su un presidente, manderà un commissario ad acta. E allora le riforme per una governance più moderna che Dal Pino ha provato inutilmente a fare per due anni, forse troveranno finalmente uno sbocco.
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