Già da alcuni giorni si discute sulle misure studiate da FIGC e commissioni medica per la ripresa degli allenamenti e sul rientro in campo dopo l’emergenza coronavirus, in primis per il campionato di calcio di Serie A: e dopo tante indiscrezioni, ecco che finalmente il documento è stato ufficializzato. Sono dunque 47 pagine, che nei prossimi giorni dovranno passare al vaglio del Ministro dello Sport Spadafora e di quello della Salute Speranza, che dovranno dunque dare responso alle soluzione trovate dalla Federazione per garantire il rientro in campo in totale sicurezza per i campionati calcistici (sempre che questi non decidano di chiudere prima, come sta pensando la Lega Pro). Il protocollo, diviso in due parti ovvero norme di condotta generale e misure da adottare nelle attività agonistiche, non prevede grandi novità rispetto alle prime indiscrezioni: scopriamone però i dettagli principali.



RIPRESA ALLENAMENTI: LE MISURE DELLA FIGC

Premessa doverosa, nel discorso generale della ripresa degli allenamenti, oltre che nel documento in questione, è che ancora una volta l’ultima parola sul rientro in campo l’avrà il governo: obbiettivo del protocollo è poi quello di ridurre al minimo il rischio di contagi, tenuto però conto che “senza un vaccino, il rischio zero non esiste”. Tra le prime misure elencate poi nel protocollo approntato da commissione medica e FIGC ecco che troviamo la sanificazione di tutte le strutture e l’esecuzione di esami e tamponi tra le 96 e le 72 ore prima dell’allenamento per tutti, giocatori e staff atletico (saranno effettuati però esami extra per i giocatori guariti dal virus. ). Pure si leggono anche delle misure per attuazione di un maxi ritiro per tutta la squadra (i club senza foresteria si attrezzeranno con un hotel dedicato) e per la gestione degli allenamenti, che saranno diversificati, dalla creazione di piccoli gruppi e solo all’aperto, fino (dopo però almeno una settimana) al ritorno alle classiche dinamiche, con partitelle, sotto lo sguardo di staff e allenatori, tutti con mascherine. Ma dettaglio che ci preme di più analizzare sono le misure che si dovrà adottare se, nel mentre si è nel vivo della ripresa degli allenamenti, un giocatore verrà ritrovato positivo al coronavirus. In tal caso, come spiega la FIGC, il soggetto a rischio verrà subito isolato e manifestata la positività, verranno riprese le misure di distanziamento e gli allenamenti sospesi, fino alla ripetizione dei test sierologici, ripetuti ogni 5-7 giorni.

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