Fronte sempre più spaccato quando si parla della ripresa degli allenamenti e dunque delle attività nel mondo del calcio, dopo lo stop per l’emergenza coronavirus: e a dar mano forte a chi chiede che pure il mondo del pallone si fermi è ancora una volta il presidente del Coni. Proprio Giovanni Malagò, intervenuto nella rubrica Fatti e Misfatti su Tgcom24 ha infatti dichiarato, in maniera chiara e forte: “Non è possibile generalizzare tutto: tra sport individuali e collettivi e calendari diversi, è un discorso chirurgico che va affrontato con profonda conoscenza della materia. Ho solo evidenziato che sarà un caso ma tutti gli sport hanno preso decisioni diverse dal mondo del calcio e sono state tutte decisioni sofferte. Ma sono state prese”. Pur dopo gli ultimi avvenimenti, il numero 1 dello sport dunque non cambia idea e invita il mondo del calcio a riflettere sulla necessità di fermarsi, anche per non mettere a rischio il futuro del sistema, come pure la prossima stagione: “Vediamo quello che succede, è meglio avere la certezza di un piano alternativo che non è il massimo ma rappresenta un punto fondamentale, che invece scommettere tutto su un campionato che si riapre ma soprattutto sulla certezza di un campionato che finisce”. “Credo che in questo momento nessuno la può dare” le ultime parole di Malagò, ben timoroso, come molti, che non vi siano ancora le condizioni per la ripresa, e dubbioso che queste possano avvenire a breve. (agg Michela Colombo)



CALCIO, RIPRESA ALLENAMENTI. REZZA: SPETTA ALLA POLTICA DECIDERE MA..”

E a intervenire pure sulla ripresa degli allenamenti calcistici e ancor prima delle attività agonistiche, oggi è Giovanni Rezza, direttore del dipartimento delle Malattie Infettive all’Istituto Superiore di Sanità (già agli onori delle cronache per la diatriba con Diaconale), per il quale tornare in campo sarà ben difficile in tempi stretti. Come ha raccontato oggi ai microfoni di Rai Radio 2 a I Lunatici infatti: “Da maggio cominceranno a ragionarci sopra. Ogni attività che comporta uno stretto contatto fisico non è esente da rischi. Si può ridurre il rischio con misure importanti”. Pure Rezza ha aggiunto con grande realismo: “La decisione spetterà alla politica, la federazione imporrà dei protocolli molto stringenti, questo implica un costo importante e il rischio di riprendere in una situazione che non sarà facile”. Infine un nuovo invito, certo più che condivisibile in questo contesto, così difficile e incerto: “Però una decisione va presa da qualcuno, in qualche modo”. (agg Michela Colombo)



CALCIO, RIPRESA ALLENAMENTI: NUOVO SLITTAMENTO DI DATE

Dopo la fumata grigia dopo l’incontro tra FIGC e governo per la ripresa degli allenamenti, in primis quelli di calcio, e le tante voci dissonanti sul tema, ecco che è assai facile immaginare ora un nuovo slittamento per quello che dovrebbe essere il ritorno in campo e la conclusione dei campionati, dopo lo stop imposto dall’emergenza coronavirus. Anche perché, come ha ripetuto anche il presidente dell’Assocalciatori,  a pochi giorni dalla data fatidica del 4 maggio, non sussistono nel paese le condizioni per la ripresa e pure le misure chieste nel protocollo della FIGC per un ritorno in campo “in sicurezza” non sono di rapida e facile applicazione: ci vuole tempo perché le società si attrezzino adeguatamente e pure molte di queste potrebbe non poter sostenere la spesa (allarme che soprattutto arriva da Serie C e Serie B). Tenuto conto di tutti questi elementi pare dunque più che probabile che per rivedere i nostri beniamini in campo dovremo ancora avere pazienza: il prossimo 4 maggio l’unico via libera che verrà concesso (se mai verrà dato dalla politica) sarà solo per gli allenamenti in forma individuale. Argomento che tra l’altro è l’unico  preso in considerazione dal governo, che fino ad ora non ha mai parlato di partite e di ripresa del campionato, almeno in via esplicita.



CALCIO, RIPRESA ALLENAMENTI: SI STUDIANO NUOVI PIANI MA PARECCHI NODI DA SCIOGLIERE

Come dunque tutto questo potrebbe cambiare i piani di federazioni e leghe per la ripresa delle attività? La Serie A, stando alle ultime indiscrezioni che ci arrivano dal Corriere dello sport, pare aver già fatto i suoi conti con il probabile slittamento della ripresa degli allenamenti. Via libera dunque agli allenamenti individuali dal 4 maggio e di gruppo due settimane dopo, con ritorno in campo per partite e campionato non più tardi del 14 di giugno: e in aggiunta si valuta l’idea di fischi d’inizio ipotizzabili dopo le ore 22, specie per le partite che avranno luogo al centro-sud Italia, viste le alte temperature preventivate.

Ma ovviamente si tratta si mere ipotesi: di fatto, come abbiamo ripetuto anche nei giorni scorsi, solo la politica potrebbe darci in tale senso risposte chiare, e di certo chiedono certezze e indicazioni tutti i club calcistici e non solo. Suscitano infatti ancora grandi perplessità le indicazioni date dalla FIGC nel protocollo medico di ripresa (dall’attuabilità e sostenibilità delle misure, fino al percorso da seguire nel caso un giocatore fosse trovato positivo al coronavirus), come pure la ritrosia del governo e Federazioni di parlare di partite: ma allora che senso avrebbe parlare di allenamenti se poi non si torna effettivamente in campo?. Ma non solo: sono ancora tanti i nodi da sciogliere e per cui si chiedono responsi entro brevi tempi, per poter meglio poi rispondere alle problematiche di calendario e pianificazione, anche a livello europeo e pure in vista della prossima stagione.