Beppe Signori si racconta a Verissimo. Il tema principale è il Calcioscommesse e le accuse che sono ricadute sul suo conto e dalle quali è stato poi assolto. “Non volevo cadere in una prescrizione che poteva sempre sembrare come una resa, rimanere nel grigiore di una prescrizione non è mai facile, io volevo a tutti i vostri dimostrare la mia innocenza e ora siamo riusciti. Io ero accusato di associazione a delinquere e riciclaggio.” ha ricordato in studio. In merito alle scommesse: “Quelle hanno sempre fatto parte della mia vita. Mi piaceva scommettere, però erano sempre scommesse finalizzate a cercare lo stimolo per migliorarsi.”
Dopo le accuse, Beppe Signori racconta di un periodo di vergogna: “Per strada mi vergognavo, ma era il mio timore che le persone mi guardassero in modo diverso, ero io però a crederlo.” (Aggiornamento di Anna Montesano)
BEPPE SIGNORI E IL CALCIOSCOMMESSE: LA SQUALIFICA E UNA CARRIERA MACCHIATA…
Ci sarà anche una vera e propria icona del calcio italiano degli Anni Novanta nel ricco parterre di ospiti della puntata di questo pomeriggio di “Verissimo”: infatti nel salotto televisivo di Silvia Toffanin per l’appuntamento del sabato scopriremo qualcosa di più di Giuseppe Signori, ma conosciuto meglio dai suoi fan come Beppe, ex attaccante soprattutto del Foggia delle meraviglie di Zdenek Zeman e bomber indimenticabile della Lazio.
E l’ospitata del biondo (all’epoca, oggi 56enne) numero undici che può vantare anche un secondo posto alla spedizione mondiale di USA ’94 sarà l’occasione non solo per conoscere qualcosa del suo privato ma anche per ripercorrere la lunga vicenda giudiziaria che l’ha visto protagonista tempo fa. Come sappiamo Beppe-gol fu legato a una triste vicenda di calcioscommesse che lo portano agli arresti nel giugno 2011: squalificato per cinque anni dalla FIGC, con pena successivamente confermata, fu poi rinviato a giudizio assieme ad altri 103 indagati dalla Procura di Cremona; tuttavia nel 2020 è subentrata la prescrizione a cui lo stesso Signori decise di non rinunciare che segnò per lui la luce alla fine del tunnel per via dell’estinzione del reato. A onor di cronaca va poi ricordato che nel febbraio 2021 è arrivata poi la prima richiesta di assoluzione perché “il fatto non sussiste”, confermata poi dal tribunale di Modena.
BEPPE SIGNORI, LA LUNGA ODISSEA GIUDIZIARIA PER IL CALCIO-SCOMMESSE: “MI VERGOGNAVO E…”
“Adesso sto meglio, ma sono stati dieci anni terribili sotto ogni punto di vista, morale e fisico” ha spiegato Beppe Signori che nelle anticipazioni della puntata di “Verissimo” che ci apprestiamo a vedere ripercorre l’Odissea cominciata con la perquisizione nella sua casa di Bologna e poi i Carabinieri che lo scortarono in Questura. “Subito dopo l’arresto, per diversi mesi, sono rimato in casa perché mi vergognavo anche se non sapevo di cosa. Quando sono uscito per la prima volta, ho visto nelle altre persone uno sguardo diverso ma probabilmente ero io che in quel momento vedevo tutto nero…” prosegue Giuseppe Signori, che poi alla Toffanin spiega di non aver voluto cadere nella prescrizione, istituto sembrava a lui una sorta di resa. “Rimanere in quel grigiore non è mai facile: volevo dimostrare a tutti i costi la mia innocenza”.
E oggi la sentenza definitiva permette a Giuseppe Signori nuovamente di “respirare”: e anche se la vicenda giudiziaria ha avuto pure ripercussioni su di lui sul piano fisico (un’embolia polmonare nel 2019 fu per lui quasi fatale), oggi è un uomo diverso e il mese prossimo darà anche alle stampe un libro in cui ripercorrerà non solo queste vicende ma pure gli anni luminosi della sua carriera. Dieci interminabili anni raccontati da Giuseppe Signori in “Fuorigioco. Perde solo chi si arrende”, già disponibile in pre-order negli store digitali e pubblicato per i tipi di Sperling & Kupfer e in cui l’ex attaccante svelerà la verità sui fatti che hanno macchiato non solo la sua immagine di calciatore ma anche di uomo.