Lo scandalo calcioscommesse sarebbe prossimo a riservare nuovi colpi di scena dopo i nomi finiti nella bufera nei giorni scorsi, sospettati di un coinvolgimento in un giro di scommesse illegali che potrebbe costare caro ai giocatori coinvolti e avere notevoli ripercussioni sui rispettivi club. Mentre l’inchiesta si allarga e lambisce gli scenari futuri non solo nell’orizzonte italiano, ma anche in Premier League (dove militano Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo), il centrocampista della Juventus Nicolò Fagioli sarebbe stato il primo ad ammettere e autodenunciarsi su impulso, riporta La Repubblica, dei suoi agenti.
Anche Tonali, secondo quanto riportato dal Messaggero, avrebbe deciso di puntare sulla stessa linea virando sull’autodenuncia per evitare una maxi-squalifica, mentre Zaniolo nega. La posizione di quest’ultimo, calciatore della Nazionale italiana e dell’Aston Villa, secondo il suo avvocato sarà chiarita al più presto sgombrando il campo da ogni accusa. Sul punto, il legale di Zaniolo, Gianluca Tognozzi, ha dichiarato quanto segue alla Gazzetta dello Sport: “Nicolò non ha mai scommesso. Lo ha detto anche a me. È possibile che abbia fatto giochi di carte come poker e blackjack su piattaforme online illegali, senza però sapere che lo fossero. Chiariremo tutto. Cosa rischia? Un’ammenda di qualche centinaia di euro. Tutto questo a meno che non ci fosse una reiterazione del reato così grande da rendere impossibile comminare solo una pena pecuniaria“. Nel frattempo, spunta un retroscena dalla versione di Fagioli: il giocatore avrebbe dichiarato al procuratore federale che la app per scommettere gli sarebbe stata girata da Tonali, specificando però di non sapere se quest’ultimo puntasse sul calcio.
Calcioscommesse: cosa può succedere dopo le iscrizioni dei tre calciatori nel registro degli indagati
Nei prossimi giorni, riporta SkySport, la Procura di Torino potrebbe arrivare a un quadro più nitido di elementi sulle posizioni dei calciatori coinvolti nell’inchiesta calcioscommesse. Ciò anche sulla base di quanto emergerà dal materiale sequestrato a Zaniolo e Tonali, i cui telefoni sarebbero attualmente al vaglio degli inquirenti dopo la notifica dell’avviso di garanzia e l’allontanamento dal ritiro della Nazionale a Coverciano. Uno dei nodi da sciogliere, centrale per l’evenutale impianto a carico, è quello sulla natura delle scommesse: servirà capire se i giocatori hanno scommesso anche su partite di calcio, cosa che Zaniolo negherebbe con forza dal principio. Nello spettro di tale ipotesi, occorrerebbe vagliare la sussistenza di scommesse su match delle loro squadre, una aggravante che renderebbe lo scenario ancora più critico.
Il nome di Nicolò Fagioli è stato il primo a finire nell’alveo dell’inchiesta torinese sul presunto giro di scommesse su piattaforme illegali. Lo juventino, che avrebbe ammesso di scommettere sul calcio, si sarebbe autodenunciato, convinto anche dai suoi agenti, e avrebbe portato a disposizione delle procure la sua collaborazione. Una linea che, dal punto di vista strettamente sportivo, gli consentirebbe di ottenere un importante “sconto”. Nell’ambito della loro posizione calcistica, riporta La Gazzetta dello Sport, su Fagioli, Tonali e Zaniolo risultano aperti dei fascicoli anche dalla Procura federale. Se le indagini accertassero che i giocatori hanno scommesso sul loro sport (come ammesso da Fagioli) rischiano una sanzione di almeno 3 anni potenzialmente rimodulabile al ribasso con un patteggiamento e la collaborazione.