Calcutta, ospite della terza puntata puntata di E poi c’è Cattelan, ha tirato fuori il suo lato più ironico in compagnia di Alessandro Cattelan che ha cercato di smuoverlo e di togliergli l‘aria seria che lo accompagna da sempre, ma ha anche realizzato un sogno, quello di cantare “Cacao Meravigliao”, la celebre sigla della trasmissione televisiva di Renzo Arbore “Indietro tutta!”, insieme a Paola Cortellesi. Dopo l‘inedito duetto che è piaciuto molto al pubblico della trasmissione di Sky, Calcutta ha ringraziato gli autori di E poi c’è Cattelan come si legge in una delle ultime storie pubblicate sul profilo Instagram ufficiale della trasmissione. “Un sogno che si avvera cantare Cacao Meravigiao con Paola Cortellesi. Ringrazio gli autori di E poi c’è Cattean per aver accettato la mia proposta”, ha scritto Calcutta. Cliccate qui per vedere il video (aggiornamento di Stella Dibenedetto).



“Ho pensato di andarmene via da tutto”

Edoardo D’Erme

in arte Calcutta è uno degli ospiti di EPCC, il talk show trasmesso in prima serata giovedì 25 aprile su Sky Uno e condotto da Alessandro Cattelan. Il cantautore di Latina è pronto a raccontarsi dietro la scrivania di Cattelan dopo il grande successo di Evergreen, il disco in cui ha cantata l’amore, ma anche il sesso e la passione. “I testi sono più carnali rispetto a quelli dell’altro disco” ha raccontato il cantautore molto apprezzato dai colleghi come Emma Marrone e Gigi D’Alessio. Il cantautore però, dopo aver conquistato la scorsa estate lo Stadio Francioni di Latina e l’Arena di Verona è pronto a partecipare ad una nuova puntata del talk show di Sky Uno.



Calcutta: “odio le interviste”

“Odio le interviste”. Con queste parole Calcutta, vero nome Edoardo D’Erme, si è raccontato dalle pagine di Io Donna. Attenzione le dichiarazioni del cantante sono da maneggiare con cura visto che dietro questo suo “rifiuto” non c’è la totale assenza di desiderio di raccontarsi, ma bensì mancanza di fiducia verso la categoria. “State rovinando questo mondo” ha dichiarato il cantautore di Latina ad inizio intervista, che ha motivato la sua personale considerazione così: “Mi sta antipatico quel che muove il giornalismo oggi, state sempre a pensare ai clic”. La politica dei clic to clic non entusiasmo il cantautore che con le sue canzoni ha infranto record su record diventando un punto di riferimento nella musica pop contemporanea. “Il problema delle interviste è che uno dice una cosa con leggerezza e viene ripassata in padella, strumentalizzata” precisa Calcutta, che poi sottolinea: “Si stava bene ai tempi di MySpace: era tutto diverso, perché i vecchi non erano ancora arrivati su Internet”.



“Potrei andarmene via da tutto”

Il grandissimo successo di Mainstream, album pubblicato nel 2015, ha cambiato la vita di Calcutta. Intervistato dal settimanale Io Donna, il cantautore non ha nascono di aver valutato la possibilità di scappare vita e lasciare tutto: “Certo, è capitato, capiterà… Ma non credo avrò mai il coraggio di scappare. A volte ci penso, però: è un’immagine nel cervello che ogni tanto mi fa bene, mi calma. Perché mi dico che comunque quella possibilità c’è, di uscire dall’ingranaggio, di andarmene via da tutto senza dire niente a nessuno. Magari in qualche Paese senza estradizione. Mi dico: a mali estremi ho un estremo rimedio”. L’autore di Paracetamolo ha anche raccontato che molte volte i suoi testi nascono da “discorsi che vengono poi tagliati e piazzati in varie canzoni”. Un esempio è proprio la hit Paracetamolo: “è nata per scherzo. Una mia amica stava ragionando su quanta Tachipirina doveva prendere e allora è nata questa canzone, che mi è piaciuta subito. Parla di farmaci, di addizioni”. Progetti per il futuro? “sto già pensando davvero al prossimo disco. Dopo Mainstream mi ero fermato un po’, c’erano momenti in cui pensavo di non fare più niente. Adesso è diverso, mi è venuta voglia di mettermi a scrivere”.