Novità in vista per caldaie a gas e condizionatori. Ad esempio, le pompe di calore saranno l’unica scelta possibile dal 2029 per chi dovrà sostituire le vecchie caldaie. Le direttive europee impongono il divieto di vendita delle caldaie a gas dal 2029. Il passaggio alle pompe di calore è, infatti, un pilastro della transizione ecologica: consentono di risparmiare energia, abbattono drasticamente le emissioni e sono coerenti col processo di elettrificazione dei consumi attualmente in atto, con poche eccezioni. Ma le sfide non mancano. Le pompe di calore hanno un elevato costo iniziale, che viene compensato dai risparmi solo negli anni successivi. Il problema può essere risolto con incentivi in conto capitale e servitizzazione dell’offerta, ma vanno elaborati e portati a regime, secondo quanto evidenziato dal professor Mario Motta del Politecnico di Milano, il quale ha animato la tavola rotonda digitale “Pompe di calore: il futuro del riscaldamento” con gli altri ospiti Filippo Busato (AiCARR), Marco Dall’Ombra (Assoclima), Diana Moneta (RSE), Massimo Salmaso (Mitsubishi Electric), Riccardo Bani (Teon) e Diego Ciocca (Samsung).



Non hanno dubbi, come riportato dal Sole 24 Ore, sull’affidabilità di questi sistemi e la loro capacità di rispondere in maniera adeguata alla domanda di riscaldamento e acqua calda sanitaria di un’abitazione. Quei problemi emersi in passato sono stati superati grazie all’evoluzione degli ultimi anni, infatti ci sono soluzioni convincenti per (quasi) tutte le situazioni un tempo critiche, come temperature rigide o presenza di un impianto di riscaldamento a termosifoni. Quel che bisogna mettere a punto è la filiera dei servizi. In questo comparto vi è una cronica mancanza di competenze tecniche. Quindi, non è scontato trovare progettisti capaci di installare al meglio gli impianti e dotarli di sistemi per sfruttarli al meglio, ad esempio per gestire la convivenza con impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo, sia termici sia elettrici.



DALLE CALDAIE AI CONDIZIONATORI: VERSO I GAS NATURALI

Dalle caldaie ai condizionatori. Dal 2035 dovranno essere usati solo gas naturali, dal 2050 saranno vietati totalmente gli F-gas. La commissione Ambiente del Parlamento europeo, infatti, ha approvato l’accordo sul regolamento, per la cui approvazione finale manca solo il passaggio in Plenaria al Parlamento Ue e l’ultimo voto in Consiglio. Si tratta di uno dei dossier più spinosi del Green deal. L’obiettivo di Bruxelles è di eliminare progressivamente i gas fluorurati sono gas sintetici usati nel settore della refrigerazione e del raffrescamento, perché sono caratterizzati da un alto livelli di emissioni, in caso di dispersione nell’ambiente. Il testo approvato prevede una tempistica più morbida rispetto alle prime ipotesi. Stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore, una tabella inserita nel regolamento fissa il quantitativo massimo di F-gas che possono essere usati.



Si partirà da un importo tagliato dal 2030 rispetto ai livelli attuali e progressivamente azzerato dal 2050. Per Francesco Mastrapasqua, presidente di Assocold (associazione in seno ad Anima Confindustria che rappresenta i costruttori di tecnologie per il freddo), questa misura può contribuire alla crescita dell’industria italiana: «L’imminente conclusione dell’iter di revisione del regolamento è un punto di svolta per il nostro settore». Il calendario degli obblighi prevede l’uso per i condizionatori di gas sintetici con un Gwp (global warming potential) massimo di 150 a partire dal 2029 (l’R32, il gas più diffuso, ha un Gwp di 675). Dal 2035 in poi saranno usati solo gas naturali.