IL MONITO DI CALDEROLI ALLE OPPOSIZIONI: “DIALOGO SULL’AUTONOMIA MA NESSUN RINVIO”

Dalle presunte “manine” interne alla maggioranza fino alle continue polemiche di opposizioni e Regioni “opposte” al Centrodestra: il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli ascolta tutti ma chiarisce una volta per tutte che la riforma dell’Autonomia differenziata verrà approvata entro la fine anno 2023. Lo dice lo storico esponente della Lega – che negli scorsi giorni ha legato la riuscita di questa legge nata dalla Riforma sul Titolo V del 2001 e i referendum del 2017 alla sua permanenza in politica – intervistato da “La Stampa”, fissando i termini della riforma già incardinata nelle varie commissioni dopo il via libera negli scorsi mesi del Consiglio dei Ministri.



«Il testo non è blindato, siamo aperti al confronto, ma un confronto serio. Se invece qualcuno fa il furbo, andremo avanti con determinazione», ha spiegato Calderoli in merito alla legge in via di approvazione dell’Autonomia differenziata. Sempre a “La Stampa” ieri il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha chiesto esplicitamente che il testo rimanga quello originario, con però il Ministro che lo rassicura «i governatori e chiunque creda davvero nell’Autonomia non ne possono più, vedono il traguardo e vogliono raggiungerlo, è comprensibile. C’è esasperazione» dopo i risultati schiaccianti del referendum sull’Autonomia del 2017. Resta però che il testo di legge ora verrà presentato all’esame del Parlamento e dunque «di conseguenza sarà modificabile». Con la sinistra che attacca e parla di testo irricevibile, Calderoli chiude subito: «se si usano degli slogan, con quelli non vedono possibilità di proposte correttivi. Fin qui ho sentito tanti slogan».



“DISUGUAGLIANZE PER AUTONOMIA? RIDURREMO GAP CREATO DAL CENTRALISMO”: PARLA IL MINISTRO CALDEROLI

In merito al dossier prodotto dai tecnici del Senato negli scorsi giorni – che qualche “maretta” interna al Governo l’ha creata – Calderoli replica «Ho trovato riferimenti che non erano basati sui numeri. Persino i vertici della struttura sono rimasti sorpresi, perché nessuno aveva verificato quei contenuti. È evidente che deve essere messa a sistema la macchina di palazzo Madama. Quando si sostiene che si sottrarrebbero risorse allo Stato, qualcuno dimentica che non viene sottratto un euro a nessuno. E io non mi confronto sulle teorie».



Detto ciò, sottolinea ancora il Ministro leghista, non vi sono responsabilità né di FdI né della Lega: «Le sensibilità dei partiti di maggioranza possono anche essere diverse. Dopodiché, quando parliamo di obiettivi programmatici, noi li dobbiamo realizzare. Con quanto entusiasmo si faccia non mi interessa, basta che sia sufficiente». La data e l’obiettivo rimangono sempre gli stessi: «Trovo che la scadenza del 2023 sia un tempo ragionevole per approvare l’autonomia e definire i Lep, ma la mia è una previsione, un augurio, niente di più». In merito alle presunte disuguaglianze che andrebbero a crearsi con l’Autonomia differenziata, conclude Calderoli, in realtà la riforma «le andrà a ridurre» mentre finora «quelle fra Nord e Sud sono aumentate con il centralismo». Anche un eventuale ricorso ad un nuovo referendum confermativo, rileva il senatore della Lega, non si farà in quanto «è già stato fatto nel 2017».