Roberto Calderoli, vice-presidente leghista del Senato, attacca duramente Giuseppe Conte in una lunga intervista a La Verità. Nemmeno una frattura al perone con strappo dei legamenti hanno fermato l’attività politica di Calderoli in queste settimane così delicate per l’Italia, alle prese con il Coronavirus e con una risposta da parte del governo che il leghista reputa decisamente insufficiente e persino anti-democratica.



Davanti a un governo che non porta in Parlamento una risoluzione prima di un vertice Ue “si è superato ogni limite, non riesco a immaginare nulla di paragonabile a quanto è successo in questi mesi”. Calderoli paragona la situazione a una dichiarazione di stato di guerra, con la grossa differenza naturalmente che lo stato di guerra non è stato dichiarato: “Criticano Orban, ma almeno lui si è fatto votare l’attribuzione di alcuni poteri. Questi se li sono presi in spregio alla Costituzione“.



Il Coronavirus è diventato per il governo una sorta di “vaccino”, perché proprio l’emergenza consente all’esecutivo di sopravvivere. Calderoli rivendica il merito di avere fatto allargare gli spazi del Senato, consentendo la presenza di tutti i senatori in aula pur rispettando le distanze, sventando i piani di chi voleva che “a votare fosse solo una certa percentuale per gruppo”, altro esempio della deriva anti-parlamentare in spregio alla Costituzione e della perdita di senso della rappresentanza popolare in Parlamento.

CALDEROLI: “CONTE MAGO OTELMA, A GENNAIO SPERANZA MI DISSE…”

Ecco poi la frase da titolo: a Roberto Calderoli quando sente Giuseppe Conte “vengono in mente Giucas Casella e il Mago Otelma. Fa conferenze stampa su provvedimenti ancora da discutere, roba da illusionisti”. Nessun divertimento però per gli italiani: “Si stanno rendendo conto di essere stati presi in giro”. I Dpcm, atti amministrativi, sono serviti a limitare le libertà costituzionali: “Sono intervenuti su tutti i principi fondamentali e i diritti e doveri della prima parte della Costituzione, cioè una materia o costituzionalmente intangibile o coperta da riserva di legge”.



L’emergenza sanitaria così è servita a iniettare una “dose di veleno già letale” allo stato di diritto. Se poi si entra nel merito della pandemia, il giudizio di Calderoli sul governo Conte non è meno duro: “La mia prima interrogazione è di gennaio e allora mi chiamò il ministro Speranza pregandomi di non creare allarme. Altro che allarme…”.

Massima stima invece per il presidente Sergio Mattarella, tanto che Calderoli, ricordando il celebre episodio del parrucchiere, si consente una battuta: “Il problema è che i capelli gli stavano diventando ricci a causa di ciò che il Presidente doveva leggere negli atti e nelle decisioni del governo“. Calderoli, pensando anche al sistema dell’informazione e alla giustizia, non vuole immaginare cosa si sarebbe detto se al governo ci fosse stato il centro-destra e poi torna ai problemi concreti: “Il Paese non ha ricevuto nulla di concreto, hanno convertito un Decreto liquidità senza liquido…”.

CALDEROLI: “CENTRODESTRA RESTI UNITO PER CONTRASTARE SCEMPIO”

Altra dura critica mossa da Calderoli al governo Conte è che non ha mai accolto i suggerimenti dell’opposizione, tra colpi di fiducia per tagliare gli emendamenti e gli attacchi del premier Conte a Matteo Salvini e Giorgia Meloni in diretta tv: “Non puoi dire una cosa e farne un’altra contemporaneamente”. Questo dunque il quadro della situazione tratteggiato da Calderoli: “Nei mesi scorsi governo e maggioranza hanno chiesto il sostegno dell’opposizione per superare i vincoli di bilancio. Ma se tutto ciò viene usato a fini ideologici, di assistenzialismo, di centralismo sfrenato, starei quasi per dire a fini di socialismo reale, la cosa non è più sostenibile. Vogliono seguire questa rotta? Votino per conto loro”.

Su Mes e Rocovery Fund, la stoccata è pesantissima: “Se dovessi pensar male, direi che qualcuno sta avvelenando i pozzi. Hanno la certezza che non governeranno più e quindi vogliono mettere i futuri governi nella spiacevole situazione di essere di fatto commissariati. Se dovessi pensare bene, direi che semplicemente non capiscono niente“.

Calderoli infine avvisa il centro-destra a rimanere unito, richiamo in particolare a Forza Italia, la più aperta al Mes: “Pensiamo ai problemi reali e abbiamo fatto proposte su cui pensiamo che il centro-destra debba essere unito. La battaglia dobbiamo farla tutti insieme, a costo di scatenare un Vietnam in Parlamento”.