LA PROPOSTA DI CALDEROLI: “RIPRISTINARE LE PROVINCE CON ELEZIONE DIRETTA”

Il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, si dice convinto: serve ripristinare il soggetto politico e istituzionale delle Province, con annessa elezione diretta di fatto abolita dal 2014. Intervenuto ieri a margine dell’evento Lombardia 2030 a Milano – con il Presidente della Regione Attilio Fontana e il Ministro dei Trasporti, nonché vicepremier e leader Lega Matteo Salvini – Calderoli ha lanciato la sua proposta all’interno del progetto più a lungo termine dell’Autonomia differenziata.



«Credo che sia necessario ricreare il soggetto provincia, e che il presidente deve essere eletto in modo diretto», ha spiegato il senatore leghista impegnato a limare il testo sull’Autonomia differenziata presentato in bozza all’ultima Conferenza Stato-Regioni. «Purtroppo moltissimi Comuni in Italia e in Lombardia hanno dimensioni ridotte e si sono trovati in difficoltà con la soppressione delle province – ha aggiunto Calderoli -, che potevano svolgere funzioni per conto dei comuni più piccoli». Secondo il Ministro degli Affari Regionali, servirebbe una ridefinizione di un soggetto «intermedio fra Regioni, comuni gradi e piccoli», è qualcosa di «determinante», spiega ancora Roberto Calderoli.



AUTONOMIA E NON SOLO: LA ROAD MAP DEL MINISTRO CALDEROLI

Occorre ricordare come l’istituto delle Province non esiste più sul fronte “elettivo” dalla Legge Delrio del 2014 (Governo Renzi, ndr): il 4 dicembre 2016 però, con la bocciatura del Referendum costituzionale Renzi-Boschi di fatto è decaduta anche l’abolizione stessa delle Province che sono resistite fino ad oggi anche se non vengono più elette con Presidente e giunta dai cittadini. Personale, incarichi e spesa sono tutt’ora in servizio, perciò Calderoli osserva come a questo punto possa essere molto più utile tornare ad averle a “pieno regime” in modo da sfruttare la possibile utilità da “intermediario” fra Regioni e Comuni. Parlando con i giornalisti a margine dell’evento in Lombardia, il Ministro Calderoli ha sottolineato l’importanza del progetto dell’Autonomia differenziata: «Credo che l’autonomia differenziata abbia il compito di stabilire una volta per tutte chi fa che cosa e di chi sono le responsabilità, in modo che non si possa più assistere a scaricabarili per cui nessuno poi ha fatto nulla, né in termini di demolizioni né di prevenzione».



Il riferimento è ovviamente alla tragedia avvenuta a Casamicciola Terme sull’Isola di Ischia, con Calderoli che ha osservato come serva un lavoro a fondo di continua mediazione tra soggetti istituzionali grandi e piccoli: «Credo – ha ricordato il titolare degli Affari Regionali e delle Autonomie – che il cittadino lombardo, veneto o calabrese debba sapere che nel momento in cui quella competenza venga trasferita alle Regioni che cosa possa pretendere da quella Regione e quindi una garanzia che sia veramente tale per tutti. E a fianco di questo la definizione dei costi e fabbisogni standard per valutare come si amministra, se si amministra bene o male e dopo ci sarà quella trasparenza che credo sia auspicata da parte di tutti. Una bella battaglia». Sempre all’evento Lombardia2030 Calderoli ha stabilito anche una sorta di “road map” per il progetto di legge dell’Autonomia differenziata, la riforma “delle riforme” secondo la Lega: «Con un articolo nella legge di stabilità ci siamo portati avanti e già per la fine del 2022 potremo avere uno strumento per definire costi e fabbisogni standard, per poi nell’arco di un anno poter dare il via al trasferimento effettivo, tramite le intese, di queste competenze». L’articolo in questione della Manovra è il 144 che di fatto, spiega il Ministro, «crea una cabina di regia con tutti i ministri competenti sulle singole materie per definire una volta per tutte, visto che sono 21 anni che li aspettiamo, i livelli essenziali delle prestazioni e i costi e i fabbisogni standard».