“Nella maggioranza c’è un accordo blindato: l’autonomia la porto a casa. A inizio 2024 prevedo sarà legge”: non ha dubbi Roberto Calderoli. Intervistato da Repubblica, il ministro in quota Lega ha replicato così sui problemi finanziari che renderebbero i Lep (livelli essenziali di prestazione) – che garantiscono l’uguaglianza da Nord a Sud in vista dell’autonomia differenziata, lettera morta: “Questo lo dice lei. Ma chi l’ha detto che i Livelli essenziali delle prestazioni debbano costare di più? Nessuno li ha mai definiti, quindi nessuno è in grado di quantificarne il costo. Se si usano fabbisogni standard la razionalizzazione e la responsabilità può addirittura portare alla riduzione della spesa, con grande gioia di Giorgetti. Se poi dovessero costare di più, e non credo, le leggi di bilancio provvederanno a finanziarli”.
Il punto di Calderoli
“L’autonomia può solo migliorare e non peggiorare le condizioni del Sud”, ha aggiunto Calderoli nel corso dell’intervista, rimarcando che i contenuti della riforma sono definiti: “Abbiamo individuato quali, tra le 23 materie che le Regioni possono chiedere, sono da ritenersi Lep, ovvero livelli essenziali (e sono 15) e quali no (altri 8). Tutto ciò è scritto in un sub emendamento la cui seconda firmataria è Maria Stella Gelmini di Azione”. Calderoli si è anche soffermato sulle minacce di morte ricevute: “Quest’ultima minaccia può essere di un mitomane, ma rispetto alle altre ricevute a me è parsa un salto di qualità, stavolta è firmata ‘mafia’. L’autonomia non è l’assalto del Nord alle risorse del Sud, non finirò mai di ripeterlo. Cerco il superamento della questione meridionale e di quella settentrionale e un patto Nord-Sud”.