Marina Calderone, Ministra del Lavoro di Giorgia Meloni, ha commentato in una intervista ad Avvenire le novità nel mondo dell’impiego introdotte con la riforma approvata a maggio, che ha ridotto drasticamente i sussidi ai percettori del reddito di cittadinanza. “Noi continuiamo a vedere nel lavoro il rimedio vero alla povertà. Certamente viviamo in un momento storico in cui, più del passato, ci sono migliori opportunità di occupazione. Lo Stato farà la sua parte”, ha affermato l’esponente dell’esecutivo.



Gli ex percettori del reddito di cittadinanza che adesso si trovano a dovere cercare delle fonti di guadagno consistenti sono migliaia. “Li accompagneremo nel mondo del lavoro attraverso la formazione e rendendo più facile l’incrocio tra domanda e offerta. Il potenziamento dei centri per l’impiego è in corso da tempo e può offrire un contributo importante. L’attuale Governo propone un approccio diverso alle politiche attive rispetto al passato, coinvolgendo in presa diretta tutti gli attori”, ha precisato.



Calderone: “Lavoro è rimedio a povertà”. I nuovi sussidi

Con la riforma sono stati introdotti anche dei nuovi sussidi. Uno di questi è quello per la formazione, di 350 euro ad personam. “L’indennità in misura fissa è cumulabile con altri redditi da lavoro occasionale e può essere fruita da più persone dello stesso nucleo familiare. È transitoria, perché l’obiettivo finale resta in reinserimento nel mondo del lavoro”, ha spiegato la Ministra Marina Calderone. Ma non solo. “L’assegno di inclusione è destinato alle famiglie con minori, disabili, anziani e con patologie psico-fisiche. I criteri di selezione e di calcolo favoriscono le famiglie numerose e più esposte alle condizioni di povertà assoluta”.



Le persone che restano fuori, però, ci sono. Ad esempio, i maggiorenni senza patologie. “Pur consapevoli che il bisogno è generalmente multidimensionale e che alla povertà reddituale spesso si accompagnano anche quella educativa e altre forme di deprivazione sociale, continuiamo a credere che il lavoro sia sempre il mezzo migliore per porre rimedio duraturo alle condizioni di indigenza”.

Calderone: “Lavoro è rimedio a povertà”. La lotta all’occupazione in nero

Uno dei punti fermi del piano della Ministra Marina Calderone è la lotta contro il lavoro in nero. “Non trascureremo la funzione dei controlli, che stiamo potenziando. Poi creeremo dei sistemi territoriali per l’incontro della domanda e dell’offerta di lavoro trasparenti con il concorso delle parti sociali. Il contrasto dell’evasione, con l’utilizzo delle nuove tecnologie e della tracciabilità delle prestazioni lavorative, può offrire un grande contributo anche per la regolarità dell’occupazione e dei rapporti”.

Per il Governo di Giorgia Meloni tra gli strumenti di contrasto non c’è il salario minimo. “Il lavoro sommerso è una criticità reale e non vi è alcuna certezza che la sua introduzione possa sconfiggere questa piaga. Semmai, potrebbe accadere il contrario. Bisogna lavorare tutti insieme per migliorare le condizioni nel mondo del lavoro”, ha concluso.