Marina Calderone, Ministra del Lavoro, in una intervista a La Stampa, ha parlato delle modifiche introdotte dal Governo di Giorgia Meloni al sistema dei sussidi per i non occupati. “Entro il 26 gennaio pagheremo l’Assegno di inclusione (che ha sostituito il Reddito di cittadinanza, ndr) a circa 450 mila nuclei familiari. Lo strumento è operativo da quest’anno, ma abbiamo anticipato la possibilità di inviare le domande al 18 dicembre, per dare continuità di sostegno a chi ne ha bisogno. Le domande finora arrivate sono 520 mila e la platea potenziale sfiorerà le 737 mila famiglie”.



Un altro strumento introdotto è stato quello del Supporto formazione lavoro, dedicato a coloro che sono in cerca di lavoro. “Le domande finora sono state circa 160 mila. L’incongruenza che deve farci riflettere è che su quasi 250 mila potenziali occupabili che percepivano il Rdc, soltanto il 20% ha fatto richiesta. Il nuovo sistema ha riscontrato più successo fra chi non aveva il sussidio e ha scelto di rimettersi in gioco, attivandosi con uno dei percorsi a disposizione, dall’orientamento alla formazione”.



Calderone: “Tra percettori del Rdc solo 20% ha chiesto bonus formazione”. I dati della ministra

In virtù di questi dati la Ministra Marina Calderone ha ribadito che le misure introdotte dal Governo di Giorgia Meloni siano più concrete di quelle dei precedenti esecutivi. “È la dimostrazione del fatto che il Reddito di cittadinanza per quanto riguarda le politiche lavorative non era una misura né davvero giusta né efficaci. La nostra filosofia è quella di continuare a sostenere i casi di oggettiva difficoltà e trasformare il sussidio in un incentivo a trovare lavoro, non a restare disoccupati”.



E sui primi risultati ottenuti: “L’ultima rilevazione dell’Istat fotografa una disoccupazione giovanile sotto i 24 anni in diminuzione di 2,5 punti, primo segnale positivo di una possibile inversione di tendenza. A parte il record complessivo dell’occupazione, il fatto che ad aumentare siano stati nella grande maggioranza i contratti a tempo indeterminato e che prevalgano tra i nuovi lavoratori le donne, sono segnali incoraggianti a cui va data continuità”, ha concluso.