Carlo Calenda, in una intervista al Corriere della Sera, ha manifestato la sua idea in merito alla volontà della destra di Giorgia Meloni di attuare il presidenzialismo in Italia. “Il presidente della Repubblica è l’istituzione che unisce il Paese, e noi vogliamo abolirla?”, ha sottolineato il leader di Azione. È anche in virtù di questa proposta che quest’ultimo, nel corso della campagna elettorale che ha svolto a Milano con Matteo Renzi e Letizia Moratti in vista delle Elezioni Regionali Lombardia 2023, aveva parlato di “nazionalista semifascista”.



Un concetto che ha ribadito. “Il riferimento è a Fratelli d’Italia”, ha chiarito. “Si può dire che Andrea Delmastro sia semifascista visto che va in giro con le magliette di gruppi rock che inneggiano a Priebke? Oppure quelli di FdI che hanno i busti di Benito Mussolini? Ho detto: ‘che nazionalisti siete se la prima cosa che approvate è un provvedimento che divide il Paese?’”, ha aggiunto.



Calenda: “Fdi semifascista, divide Paese”. I progetti del centrosinistra

Carlo Calenda, nel puntare il dito contro Fratelli d’Italia, vorrebbe che il centrosinistra fosse unito all’opposizione. “Il Pd ha fatto una scelta netta di allearsi con i 5 Stelle in Lombardia, nel Lazio no, ma soltanto perché il M5S non ha voluto”, ha evidenziato il leader di Azione in merito alle imminenti Elezioni Regionali 2023.

“Però io ho una proposta che rivolgo al Pd ed estendo anche al M5S. Una proposta che potrebbe unire”, ha preannunciato. “Parlo di una legge sul salario minimo, perché la vicenda dell’ingegnere che viene pagato 750 euro al mese (il video denuncia è diventato virale sui social network nei giorni scorsi, ndr) è vergognosa. È necessario stabilire che i lavoratori che non sono coperti dal contratto collettivo vengano pagati come minimo 9 euro all’ora. Ma vedrete che il Pd non la farà perché i sindacati non glielo consentiranno”, ha concluso.