I paragoni non piacciono a Carlo Calenda, soprattutto se lo si accosta a Luigi Di Maio. Infatti, quando Myrta Merlino ha tentato l’azzardo, il leader di Azione ha minacciato di lasciar lo studio chiedendo che gli chiamassero un taxi. Figurarsi che reazione potrebbe avere se ci leggesse mentre lo paragoniamo a Pamela Prati. Speriamo nella sua comprensione, visto che il siparietto ci ha riportato alla mente quella scena al Grande Fratello in cui la showgirl chiede un taxi per andare via.
Ma torniamo a Carlo Calenda, ospite ieri di L’Aria che tira, nel giorno del durissimo attacco sferrato da Luigi Di Maio a Giuseppe Conte dopo il disastro alle elezioni comunali. La domanda è chiara: se il M5s tornasse in mano all’attuale ministro degli Esteri, le prospettive cambierebbero per Calenda? Questi, infatti, non smette di attaccare i grillini, chiedendo ad Enrico Letta di rompere l’alleanza stretta dal Pd. La risposta di Calenda è netta: no.
CALENDA VS DI MAIO “IO COME LUI? SI FERMI QUI…”
“Non mi fido, Conte e Di Maio sono degli opportunisti che vogliono restare in quel posto. Oggi sono draghiani, ieri erano salviniani, poi domani potrebbero essere meloniani, pur di non dover andare a lavorare veramente“, ha dichiarato Carlo Calenda. Commentando poi le parole di Di Maio, in totale supporto al premier Mario Draghi e alla linea del governo sulla guerra in Ucraina, Myrta Merlino ha affermato: “Mi sono goduta Luigi Di Maio che sembrava lei“. Ma il leader di Azione non ha affatto gradito quel paragone: “Se mi chiamate un taxi io andrei via. Mi potete chiamare un taxi? Di Maio non me l’aveva ancora detto nessuno. Mi avevano detto che sono antipatico, che sono grasso… Si fermi qui! Non andiamo oltre“. Lo ha detto col sorriso, ma era comunque serio. Infine, sui risultati di Azione alle amministrative: “Sì, hanno preso molti voti perché c’è una grande area che cerca rappresentanza ma non ho vinto niente, ho vinto la bambolina“.