Dopo la convergenza di obiettivi tra Azione e Italia Viva sul candidato comune alle Regionali in Puglia, Ivan Scalfarotto, Matteo Renzi e Carlo Calenda sono sempre più i due protagonisti “mediatici” di un possibile nuovo raggruppamento di centro che sia di alternativa al Centrodestra e ai “giallorossi” alle prossime Elezioni Politiche. I due smentiscono ormai da mesi, con Calenda che in particolare oggi al Corriere della Sera ammette «Io non farò mai una alleanza politica con Italia viva. Altrimenti valeva la pena rimanere nel Pd. Serve un centro riformista vero». Però non sono poche le “frecciate” lanciate dall’ex Ministro Mise al suo principale “contendente” nei sondaggi sull’area centrista: «non ci parliamo da un anno. Semplicemente abbiamo smesso di parlarci. Non ho un problema personale, solo che non condivido niente di quello che fa».



Per Calenda, come già spiegato in passato, vi è un duplice e opposto giudizio sull’ex Premier Pd: «Io sono un grande estimatore di Renzi premier: il più riformista della storia della Repubblica. Abbiamo fatto moltissimi errori politici, me compreso. Ma non condivido una scissione varata dopo che il Pd aveva fatto quello che aveva chiesto proprio Renzi. Io me ne sono andato perché ero contro l’alleanza con il M5S. In Puglia l’accordo su Ivan Scalfarotto è stato trovato contro un sovranista come Fitto e un populista come Emiliano. Quest’ultimo è un po’ come un tegame dove butti tutto il peggio dell’Italia».



RENZI GRANDE STATISTA? IL WEB ESPLODE

Sempre al CorSera Calenda racconta un aneddoto dei 1000 giorni di Renzi a Palazzo Chigi che fa trasparire la conferma al valore positivo, secondo il leader di Azione, sull’operato del Renzi-Presidente: in una visita da Putin a San Pietroburgo, Calenda racconta di aver visto Renzi in un grande evento economico con 10mila sostenitori del Presidente russo dire nell’intervento «che Putin non poteva dare lezioni di democrazia agli Usa. E poi criticò duramente la discriminazione Lgbt in Russia, dicendo che identità non significa negazione dei diritti. Renzi prese più applausi di Putin: è stata una delle cose più coraggiose che ho visto fare in vita mia». L’aneddoto però ha scatenato il web diviso tra chi spinge per un’alleanza Italia Viva-Azione (con anche Più Europa, Verdi e forse anche Forza Italia) e chi invece attacca il “complimento” di Calenda a Renzi spiegando di non dover fare alcun tipo di accordo con chi ha dato vita al Governo Conte-2: «Che un cattolico abbia rinfacciato a #Putin – come racconta @CarloCalenda – le odiose leggi russe contro le persone #LGBTQ, è l’ennesima dimostrazione che @matteorenzi sia stato il primo premier all’altezza di una grande democrazia liberale che l’Italia abbia avuto in tanti anni», scrive su Twitter il candidato Azione-Iv per le Regionali in Puglia, Ivan Scalfarotto.



Non sono pochi i commenti negativi sull’operazione politica («Se arrivate all’1.2% è un miracolo divino») ma anche sulla definizione di «vero statista» per Matteo Renzi: «s’è perso e si è alleato coi populisti. Grandi premesse, esiti modesti», scrive un altro utente deluso dall’epopea renziana. Interessante invece la risposta di Calenda ad una utente che chiede esplicitamente «il partito forte al centro dovresti farlo con Renzi. Siete gli unici ad avere le idee chiare su ciò che serve per la ripartenza. Un partito progressista e riformista di fatto e non solo un target». Arriva la risposta immediata dell’ex manager: «Renzi, di cui credo di aver detto anche cose molto belle sul Corriere, ha scelto una strada diversa alleandosi con i 5S. Meno del 13% degli elettori attuali e potenziali di Azione vuole alleanza con IV»