Benché mai siano passati diversi giorni dalla pubblicazione del nuovo calendario della stagione 2020 del ciclismo, che programma la nuova stagione post coronavirus, ecco che pure le polemiche rimangono roventi. Certo la sovrapposizione di diversi eventi, anche cardini della stagione, non è piaciuta a molti appassionati, ma in primis non è andata proprio giù al ct della nazionale azzurri di ciclismo Davide Cassani che ieri in un’intervista rilasciata a InBici Magazine non ha usato mezzi termini. “Non mi piace il fatto che molte classiche monumento si svolgano durante il Giro d’Italia 2020, credo che tutti debbano fare dei sacrifici e non solo la corsa rosa, ci sarebbe voluto maggiore rispetto. Inoltre, siamo in attesa di avere una decisione definitiva sui Mondiali”: le dure parole di Cassani.
CALENDARIO CICLISMO 2020: L’UCI RISPONDE A DUBBI E CRITICHE
Ma oltre alle proteste del ct della nostra nazionale di ciclismo, pure a molti non è piaciuta la nuova programmazione del calendario da parte della Federciclismo, che proprio nei giorni scorsi, nella persona del presidente Lappartient, ha rimandando indietro tutte le critiche. Il numero 1 dell’UCI ha infatti dichiarato, anche sul Giro d’Italia: “Non avevamo scelta. Ho difeso con forza e contro l’opinione di molti la richiesta di Rcs Sport di lasciare il Giro su 21 giorni perché lo merita. La Vuelta, al contrario, si è dovuta privare di tre tappe. Le Classiche del Nord devono stare vicine tra loro per motivi logistici e sportivi e non possono svolgersi prima di settembre perché in Francia, Belgio e Olanda non si può gareggiare prima. Considerato che a settembre ci sono Tour e Mondiali, restava solo ottobre. Non avrei mai voluto invadere lo spazio del Giro ma la situazione è straordinaria”. Nel calendario chi però ha chiesto e ottenuto ciò che voleva è stato il Tour de France, per cui Lappartient ha dichiarato: “Il Tour è cruciale negli interessi economici delle grandi squadre e rappresenta da solo buona parte dell’audience televisiva globale del ciclismo. Normale fosse la prima corsa da posizionare”. Oltre le polemiche, pure è opinione della Federciclismo che questo nuovo calendario 2020 del ciclismo “farà la storia” e su questo certo non gli si può dar torto: rimane però da vedere se e come si riuscirà a mantenersi fedeli nei prossimi mesi.