Sta per uscire il tradizionale Calendario di Frate Indovino, giunto alla sua 78esima edizione in occasione del 2023. Appuntamento fisso per moltissime persone, anche chi non l’ha mai concretamente comprato sicuramente l’avrà visto affisso ad un muro in un negozio, oppure in uno studio medico o, quasi sicuramente, a casa di un parente anziano. Lanciato per la prima volta in occasione del Natale 1945 su iniziativa di padre Mariangelo da Cerqueto, all’epoca consisteva in un almanacco che conteneva le previsioni meteo per tutto l’anno a venire, limitato a 2.000 copie completamente gratuito, fu l’inizio del successo!



Cos’è il Calendario di Frate Indovino?

L’edizione del 1947 del Calendario di Frate Indovino raggiunse la tiratura, impressionante, di 32 mila copie, venendo stampato per la prima volta con due colori, aggiungendo il rosso per indicare le domeniche e i giorni di festa. All’inizio dell’almanacco vennero, inoltre, introdotti i famosi pronostici del Frate, mentre alla fine di ogni pagina vennero inclusi alcuni piccoli consigli utili, per l’agricoltura, le faccende di casa o le malattie. L’edizione successiva, invece, fu la prima ad uscire dal territorio dell’Umbria.



Saltando più avanti nel tempo, invece, il Calendario di Frate Indovino attualmente è concretamente un calendario, distribuito dall’apposito sito tramite donazione volontaria e che conserva il suo sapore antico e saggio. Non mancano le pillole di saggezza del Frate, ma neppure i segreti per l’orto e per le diete, i proverbi giornalieri, le pillole di attualità, i movimenti dei corpi celesti, ed ovviamente le previsioni meteo. Nella sua edizione di quest’anno, il Calendario di Frate Indovino sarà dedicato, sempre secondo una classica formula, alla fraternità, ed ha raggiunto secondo Wikipedia la tiratura di circa 6 milioni di copie.



La storia di Frate Indovino

Nella percezione comune, Frate Indovino e quel sorridente uomo che si vede sulla copertina del Calendario di anno in anno, ma in realtà non è mai esistito un “frate Indovino” e proprio per questa ragione il calendario attraversò una particolare vicissitudine. Torniamo alle origini del calendario, nella sua prime edizione che venne distribuita solamente ai lettori della Voce Serafica in Umbria, un periodico dei Padri Cappuccini. La distribuzione ottenne importanti consensi soprattutto tra gli agricoltori, ben lieti di conservare le previsioni meteo per l’anno successivo, contenute nel Calendario di Frate Indovino.

Nel 1951, però, il calendario finì al centro di una singolare battuta d’arresto, arrivato proprio dall’Ordine dei Frati Cappuccini che non digerì l’idea di accostare il termine Indovino a Frate. L’allora curatore, allora, lo affidò ad un editore che ne acquistò i diritti per una sorta di riproposizione, che causò non poche proteste da parte dei vecchi lettori del Calendario di Frate Indovino. L’Ordine decise, quindi, di riprendere la pubblicazione dell’almanacco anche per l’anno 1952, per la prima volta completamente a colori e decorato con le ormai famose tavole illustrate per i 12 mesi.