Siamo ancora in attesa del calendario ufficiale per la Serie A come la Coppa Italia, ed non è da escludere che questo possa arrivare solo a sera inoltrata o già nella giornata di domani. Ma intanto arrivano sempre maggiori indiscrezioni dal Consiglio di Lega ancora in corso su quelle che saranno le tappe della ripresa del primo campionato italiano, oltre che della coppa. Deciso dunque di riaprire i battenti con la Coppa Italia e per il campionato con i recuperi della 25^ giornata di Serie A rimasti in sospeso, ecco che la Lega ha deciso di scendere in campo già il 19 giugno con la prima partita post coronavirus della stagione 2019-20 del campionato ovvero con Atalanta-Sassuolo. L’intento è volutamente celebrativo, come si legge anche su Tuttomercatoweb.com: la Lega ha deciso di far ricominciare il campionato da una delle città simbolo dell’emergenza sanitaria, Bergamo, con i neroverdi, che per ultimi sono scesi in campo contro il Brescia lo scorso 9 marzo, prima dello stop. (agg Michela Colombo)



SPADAFORA: ORA INCROCIAMO LE DITA

La Lega non ha ancora ufficializzato con tutti i crismi il nuovo calendario della Serie A come della Coppa Italia, ma come visto prima non sono state poche le novità emerse dopo l’Assemblea di questa mattina. Ma mentre i club e le dirigenze del campionato stanno discutendo di programmazione e orari ecco che torna a parlare della ripresa della Serie A anche il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, che in un’intervista rilasciata a Tg5 ha affermato: “Ora che il paese riparte è giustissimo che anche il calcio riparta. È un segnale importante, perché l’Italia si sta rimettendo in moto e il calcio e lo sport diventano protagonisti di questa ripartenza, soprattutto ora che è possibile farlo in sicurezza e nel rispetto della salute di tutti”. Spadafora ha pure ricordato: “Nei momenti più difficili, nei giorni in cui i dati della curva erano più alti, ho pensato che non ce l’avremmo fatta. Ancora adesso incrocio le dita per sperare che il campionato possa andare avanti fino alla fine”. E proprio sulla possibilità che si riesca ad arrivare a conclusione della stagione che si affollano i dubbi di molti protagonisti della ripresa in primis i medici e i giocatori, come pure la FIGC che a breve potrebbe tornare a chiedere al CTS la riduzione a sette giorni della quarantena per il giocatore positivo. (agg Michela Colombo)



13-14 LE SEMFINALI DI COPPA: IL 20 I RECUPERI DI SERIE A

Finalmente ci siamo: è appena terminata l’Assemblea della Serie A che ha dunque decido il calendario di campionato e Coppa Italia dopo lo stop imposto a tutto il calcio agli inizi di marzo per l’esplodere della pandemia da coronavirus. Mentre dunque ancora si attende il documento ufficiale con orari e partite ecco che già le prime indiscrezioni filtrano dalla sede della Lega Serie A. Come ci riporta Sky sport, pare che sia ufficiale che il grande calcio italiano riprenderà dalle semifinali della Coppa Italia che avranno luogo il 13 e 14 giugno: per la precisione il 13 andrà in scena Juventus-Milan, mentre il giorno dopo sarà la volta di Inter-Napoli. Il 17 dello stesso mese sarò prevista anche la finalissima, ma se qui vi sarà l’Inter, si potrebbe assistere a un lieve slittamento del calendario per i recuperi Serie A (cui gli uomini di Conte sono impegnati). Si andrà poi al 20-21 giugno per la ripresa della stagione: qui si tornerà in campo per disputare gli ultimi 4 recuperi della 25^ giornata e dunque Atalanta-Sassuolo, Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma. Solo nel turno infrasettimanale del 22-23-24 giugno si tornerà in campo a ranghi completi con le 10 partite della 27^ giornata regolare della Serie A. (agg Michela Colombo)



CELLINO: “DECISIONE FOLLE”

E’ dunque in corso l’Assemblea con i venti club del primo campionato italiano che dovranno decidere del nuovo calendario della Serie A come della Coppa Italia, ma chiuse le porte della sede della Lega è polemica aperta per le decisioni da prendere in merito alla ripartenza della stagione. Dopo le proteste di Milan, Inter e Juve per le date imposte per la Coppa Italia, ecco che a protestare contro il calendario, che implica ovviamente un duro sforzo dal parte dei club per chiudere la stagione, è anche il presidente del Brescia Massimo Cellino, tra i primi, a inizio pandemia a chiedere lo stop al campionato (salvo poi cambiare idea all’improvviso). Il numero 1 delle Rondinelle, intervistato al BBC World Service’s World Football ha infatti dichiarato: “La considero una decisione folle, è troppo per i calciatori. Da due mesi tutto è fermo, i giocatori non si sono potuti allenare in modo adeguato e ripartire così è pericoloso. Ricominciare giocando tre partite a settimana da subito non lo ritengo per niente idoneo”. Cellino ha poi aggiunto: “Se sono preoccupato? Sì lo sono, sia per i possibili infortuni e sia per il caldo estivo“. Preoccupazioni che certo non sono solo del patron del Brescia ma che pure sono state espresse anche dall’Assocalciatori (che chiedono che non si giochi alle 17.30 ma solo di sera) e dai medici in più riprese in questi giorni. (agg Michela Colombo)

MILAN, INTER E JUVE CONTRO LE DATE DELLA COPPA ITALIA

Ma appena fissati solo i primi paletti per il calendario della Serie A e della Coppa Italia, ecco che è già polemica tra i club, in primis per Milan, Inter e Juventus, che in queste ore si sarebbero ben arrabbiate per le date fissate per le semifinali e le finali della Coppa. La protesta nelle ultime ore è stata violenta: Paolo Scaroni, presidente del Milan tramite i microfoni dell’Ansa ha infatti definito “discutibile” la scelta di assegnare “un trofeo importante come la Coppa Italia con due partite in tre giorni e con squadre in campo dopo oltre tre mesi di fermo”. Sulla stessa linea sono però le posizioni di Juventus e pure dell’Inter, la quale, secondo quanto possiamo leggere oggi sulla Gazzetta dello sport, ha pure lanciato la provocazione, volendo far giocare la formazione primavera contro il Napoli nella semifinale di ritorno della Coppa Italia. E di certo dopo quasi tre mesi di stop giocare subito una partita da dentro-fuori che potrebbe protrarsi anche ai supplementari (col rischio di tornare in campo due giorni dopo) non è certo il miglior modo di ripartire. Ma pure in qualche modo si dovrà fare. Vedremo che dirà l’assemblea di Lega sul nuovo calendario di Serie A e Coppa Italia post pandemia. (agg Michela Colombo)

OGGI L’ASSEMBLEA DI LEGA DECIDE DATE E ORARI

Ricevuto l’ok del governo solo nella tarda serata di ieri, per la ripresa del calcio italiano ecco che oggi è grande attesa per il Calendario della Serie A e della Coppa Italia: questa mattina infatti già la Lega Serie A si riunirà in Assemblea per decidere di date e orari ufficiali per il rientro in campo dopo la sosta imposta agli inizi di marzo per l’esplodere della pandemia da coronavirus. Ma benché ancora i 20 club del primo campionato italiano non si siano ancora raccolti attorno a un tavolo, pure possiamo cominciare a mettere dei paletti per organizzare il nuovo calendario della Serie A come della Coppa Italia, post pandemia. Come riferito nei giorni scorsi e confermato ieri sera è intenzione del calcio ripartire già il prossimo 13-14 giugno con le semifinali della Coppa Italia: in campo dunque con le sfide Juventus-Milan e Napoli Inter. Già in programma per il prossimo 17 giugno la finalissima della Coppa, che contrariamente a quanto ipotizzato nelle scorse settimane non verrà dunque posticipata a fine agosto. Il campionato invece non partirà prima del 20 giugno.

CALENDARIO SERIE A E COPPA ITALIA: IL NODO DELLE FASCE ORARIE

Queste sono le prime certezze per il calendario della Serie A e della Coppa Italia: da qui in poi si va avanti solo a ipotesi, in attesa che la stessa Assemblea della prima serie calcistica italiana decida sul da farsi. Dato il via alla seconda parte della stagione 2019-2020 il prossimo 20 giugno, è da vedere se si vorrà ripartire con i 4 recuperi della 25^ giornata ancora da disputare (ipotesi primaria visto che così almeno si arriverebbe a pareggiare la classifica) o se invece si vorrà subito ripartire a ranghi completi con tutti i 10 incontri della 27^ giornata. Quello che è noto è che per la conclusione della stagione i club della Serie A saranno costretti a correre: sono infatti 124 partite ancora da disputare solo per il campionato, da distribuire su otto fine settimana e 5 finestre infrasettimanali. Ancora da sciogliere poi il nodo relativo agli orari delle partite. Finora la Lega ha individuato tre finestre orarie, delle ore 17.15, 19.30 e 21.45 ma è già scontro con i calciatori (che non vorrebbero scendere in campo nel pomeriggio per via del gran caldo) come con le Tv (con cui già è battaglia per la questione del pagamento dell’ultima rata dei diritti). Staremo a vedere.