CHI SONO CALIBRO 35? COMPONENTI E STILE

Saranno i Calibro 35 ad affiancare Rkomi nella serata delle cover del Festival di Sanremo 2022, portando sul palco del teatro “Ariston” un medley dei successi di Vasco Rossi. La funk-jazz band milanese, composta da Massimo Martellotta (chitarre, sintetizzatori, tastiere), Enrico Gabrielli (tastiere, flauto, sassofono, xilofono), Fabio Rondanini (batteria), Luca Cavina (basso) e Tommaso Colliva (produzione), ha recentemente guadagnato la ribalta delle cronache per avere realizzato la colonna sonora della fiction di Rai Uno “Blanca”, che racconta la storia di una collaboratrice di polizia non vedente interpretata dall’attrice Maria Chiara Giannetta.



Sul loro profilo Instagram i musicisti hanno parlato in questi termini della loro imminente presenza a Sanremo 2022: “Con Calibro siamo nati con un suono ben preciso in mente, ma dicono che crescere è anche confrontarsi con le proprie comfort zone. Salire sul palco di Sanremo con Rkomi a fare un medley di Vasco Rossi portandoci noi stessi al 100% è una sfida notevole che – per attitudine e carattere – non potevamo lasciar andare. In più, come a volte succede, le idee sulla carta sembrano più strane di quello che sono e quando Mirko ci ha spiegato la sua idea non potevamo che essere felici e onorati di condividere quel palco con lui. Ci vediamo il 4 febbraio”.



CALIBRO 35 IL DUETTO CON RKOMI COM’È NATO?

In una recente intervista rilasciata al portale “Indievision”, i Calibro 35 hanno rivelato di avere background musicali molto differenti, che li portano ad avere visioni e gusti diametralmente opposti, ma quello che è certo è che “Calibro col rap c’entra eccome, perché molte delle musiche a cui ci siamo ispirati noi sono state campionate per realizzare un numero enorme di beat hip hop nel corso degli anni. Pensiamo a compositori del passato come David Axelrod, Galt Mc Dermont, Umiliani o Morricone, ma anche a entità artistiche contemporanee come tutta la scena che ruota attorno a Daptone, agli Hiatus Kaiyote o Adrian Younge”.



Tuttavia, l’intenzione del gruppo non è mai stata quella di fare un pezzo con un rapper a caso perché ora va di moda: le cose son sempre nate “dalla curiosità di investigare linguaggi comunicativi nuovi – ad esempio fare musica basata più sul groove che sui temi, come in Momentum – o da incontri con persone a noi affini, come la versione di ‘Stan Lee’ con Ensi e Ghemon”.