In sintesi, Call My Agent – Italia può essere considerata un’operazione ben riuscita: copiare e importare un format di successo (francese) e adattarlo al contesto (italiano) non era compito facile. Chissà perché poi scegliere un titolo in inglese per la versione italiana di una serie francese intitolata Dix pour Cent e che a sua volta era già arrivata in Italia con un titolo italianissimo come Chiami il mio Agente! Misteri delle serie tv! A parte questo rompicapo, per il resto Call My Agent – prodotta da Palomar per Sky, i primi due episodi sono usciti il 20 gennaio e da ieri l’intera prima stagione è disponibile su NowTv – sembra aver raccolto un certo successo, come si dice, di pubblico e di critica.



Per chi ha visto la serie madre, colpisce l’assoluta fedeltà che gli autori hanno voluto dimostrare alla trama originaria. Essi non troveranno nulla di nuovo. L’agenzia romana è composta con gli stessi protagonisti di quella parigina, si lavora come in una piccola boutique, altalenando momenti di grande affetto collettivo a fasi dove prevalgono le piccole vendette personali e la gelosia. Come per l’analoga serie francese, tutto ha inizio quando il fondatore della CMA comunica via Skype ai suoi colleghi e ai dipendenti che non ha nessuna intenzione di ritornare da Bali dove si è rintanato, e che presto venderà la sua quota di maggioranza dell’agenzia al miglior offerente.



La parte invece più originale è riservata alla partecipazione degli attori “veri”, quelli insomma che interpretano il ruolo dei clienti dell’agenzia, facendo in qualche modo la parte di “se stessi”. Anche nel nostro caso prevale la scelta di puntare su grandi attori “nazionali” disponibili a farsi prendere un po’ in giro, sottolineando qualche loro “fissa” o qualche piccolo “difetto” professionale. Per chi ha già visto la versione originale francese tutto funziona come rileggere un libro già letto. Ma per chi guarda per la prima volta la serie tv essa risulta gradevole, essendo  un prodotto ben fatto e decisamente ben riuscito.



I sei attori italiani coinvolti nella prima stagione (uno per episodio) sono tutti dei calibri da “90” del nostro parterre di professionisti del teatro e del cinema. Si inizia con Paola Cortellesi per poi passare a uno strepitosoPaolo Sorrentino

La scenografia mozzafiato è ovviamente incentrata su una Roma splendente, che tiene benissimo il confronto con Parigi. L’ufficio che affaccia su piazza del Popolo lascia intendere l’importanza dell’agenzia e non si è risparmiato neanche per le location dei vari set esterni. Molto bravi anche gli attori che non interpretano se stessi, a cominciare da Sara Drago e Michele Di Mauro che ritroviamo nei panni dei i due agenti Lea Martelli e Vittorio Baronciani, intorno a cui si sviluppano le vicende principali dell’agenzia.

Non resta che attendere la seconda stagione, dove prevediamo – se tanto ci da tanto – un bel confronto tra le città dei festival, e cioè tra Cannes e Venezia.

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