Si è dimesso dalla carica di consigliere e di vicepresidente delle Assicurazioni Generali, Francesco Gaetano Caltagirone. La sua decisione è giunta nella serata di ieri, attraverso una nota con cui lo stesso maggior azionista privato del gruppo (la sua quota è dell’8 per cento), accusa il consiglio di amministrazione di Generali di averlo “palesemente osteggiato, e impedito dal dare il proprio contributo critico e ad assicurare un controllo adeguato” in merito alla gestione, così come riporta l’edizione online di Repubblica. L’imprenditore romano si riferisce in particolare “alla presentazione e approvazione del piano strategico; alla procedura per la presentazione di una lista da parte del Consiglio; alle modalità di applicazione della normativa sulle informazioni privilegiate; all’informativa sui rapporti con i media e con i soci significativi, ancorché titolari di partecipazioni inferiori alle soglie di rilevanza”.



Repubblica ricorda ancora come negli ultimi mesi siano aumentate le polemiche in Assicurazioni Generali, a seguito della contrapposizione fra i soci privati Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt, che insieme detengono una quota del 16 per cento, e che in vista dell’assemblea prevista a fine aprile, in cui sarà rinnovato il vertice del gruppo, “vorrebbero proporre nomi e strategie diverse per il Leone di Trieste”.



FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE SI È DIMESSO DAL CDA DI GENERALI: IL COMMENTO DI GALATERI

Ai tre si contrappone Mediobanca, primo azionista con il 17.22 per cento, nonché il consiglio di amministrazione di Generali che da ormai sei mesi, “porta avanti il processo di presentazione – scrive ancora il quotidiano nella sua edizione online – di una lista di nomi espressi dallo stesso cda per il rinnovo, e guidati ancora dall’ad Philippe Donnet, in carica dal 2016”.

Gabriele Galateri di Genola, presidente di Generali, ha respinto le accuse di Gaetano Caltagirone: “Esprimo vivo rammarico e sorpresa per la decisione assunta dal cav. Caltagirone. Le motivazioni addotte non possono che essere categoricamente respinte avendo la società sempre condotto la sua attività secondo criteri di assoluta trasparenza e rigorosa correttezza, anche relativamente ai lavori per la presentazione di una lista per il rinnovo del consiglio, di cui ha costantemente informato le autorità di vigilanza. Ai suddetti principi ci si è attenuti nei rapporti con tutti i consiglieri, senza eccezione alcuna e in ogni occasione”.