La perdita di capelli per gli uomini può essere un vero e proprio trauma psicologico. Sono milioni gli italiani che ogni giorno si trovano ad affrontare il problema della calvizie e a cercare di conseguenza una soluzione che molti hanno individuato nel patch cutaneo. Una tecnica che ha provato anche Alessandro Onnis de Le Iene, rimasto molto presto senza capelli: “Mio nonno paterno era pelato, mio nonno materno era diradato. La mattina ti svegli, ti vedi così e affronti la giornata con un problema in più”.



Cesare Ragazzi, inventore negli anni ’80 della protesi tricologica, ovvero un trapianto non invasivo che veniva applicato direttamente sul cuoio capelluto, ha raccontato proprio a Le Iene: “Io sono calvo. Ho cominciato a diradarmi dopo la maturità. Abbiamo fatto un pacchetto di lamelle di capelli. L’impianto viene ancorato al cuoio capelluto. Lucio Dalla l’ho fatto così perché lo voleva lui. C’è gente che si è suicidata per i capelli. Ci sono varie tecniche come la tricopigmentazione e operazioni, anche tra opinionisti e cantanti. Ora va di moda il trapianto. Calvo non è un male fisico ma psicologico, gente che va in depressione”. 



Patch cutaneo, parla Alessandro Onnis

Tra tricopigmentazione e interventi vari, c’è chi dunque opta per il patch cutaneo per combattere la calvizie degli uomini: si tratta diuna protesi che si applica al cuoio capelluto. Lo ha provato anche Alessandro Onnis, che ha raccontato: “Sono capelli umani che ti vengono sistemati in testa. Ho fatto una consulenza con questa persona. Mi hanno detto che non era invasiva. C’era una convinzione talmente forte che ho superato ogni scetticismo. Ti viene spalmata una colla e poi dall’attaccatura viene applicata la patch. Dici ‘Cavolo, ho dei nuovi capelli’. Costa tutto sui 4mila. Va fatto una volta al mese, costa 180 euro a seduta. Sono capelli morti che ti vengono incollati, vanno curati”.



Tutto bene, fino a quando in estate sono arrivati i problemi: “All’inizio ero soddisfatto. Ti senti figo, finché sono andato in Sardegna. Il bagno nell’acqua salata, il sudore e il sole, me lo scollarono. Ti prude. La pelle, senza parrucchino, si arrossava. Mi dava fastidio il fatto di pensare che si notasse. Non mi piacevo più. Quando ho deciso di toglierlo mando un messaggio al responsabile e lui mi chiama e mi comincia a dire che un uomo rasato fa effetto Claudio Bisio. È crollato il loro castello di bugie”. Cesare Ragazzi ha concluso con una sua opinione: “Questi comprano una cosa già fatta, sono capelli indiani. Da questo qua a quello che ho in testa io, è come la moglie di Fantozzi e Belen. Cominci a perdere i capelli quando sei giovane e non sei forte per affrontarlo”.