Rivoluzione nelle scuole d’Inghilterra. Gli autori del manuale più diffuso hanno deciso di aggiornare il proprio testo, dando una visione più realistica di quella che era la società. Nell’antica Roma, infatti, le donne avevano un ruolo ben definito, non tutti i protagonisti della vita sociale erano bianchi e infine la vita degli schiavi era più dura di come si è raccontato fino ad ora. Questa è la realtà che viene spiegata nella nuova edizione di “Cambridge Latin Course”, il più diffuso libro di testo in Inghilterra. Il manuale per lo studio del latino nelle scuole inglesi sarà pubblicato il mese prossimo, poche settimane dopo l’inizio dell’anno scolastico 2022-23.



L’aggiornamento deciso dalla casa editrice per il “Cambridge Latin Course”esprime una realtà differente nella quale viene data la giusta importanza alle donne, vengono mostrate le minoranze etniche e viene spiegata la vera situazione degli schiavi. Il precedente manuale, secondo molti, era “misogino”. Per questo, la decisione di aggiornare e offrire agli studenti un’altra versione.



La decisione

Secondo quanto riportato da La Repubblica, il “Cambridge Latin Course” sarà aggiornato dopo le proteste di accademici, insegnanti e studenti. A non convincere è il modo in cui le donne, le minoranze etniche e gli schiavi venivano rappresentati nelle precedenti edizioni del manuale più diffuso in Inghilterra. In seguito alle rimostranze, gli autori hanno deciso di cambiare il testo, aggiornandolo e dando una visione più veritiera.

In Inghilterra, il latino viene studiato soltanto nel 3% delle scuole pubbliche. La percentuale sale però al 49% negli istituti privati, sebbene ultimamente l’istruzione stia spingendo per diffonderlo di più anche in quelli statali. La decisione di aggiornare il testo di latino arriva proprio per riflettere al meglio le sensibilità attuali. “Gli studenti di oggi sono più consapevoli delle dinamiche del potere e della misoginia, per non parlare di questioni di violenza sessuale”, ha spiegato Caroline Bristow, direttrice del Cambridge Schools Classics Project parlando al quotidiano Guardian.