I dati sulla mortalità in Italia includono anche il clima tra le cause di morte dei più fragili. In Italia il picco di decessi del 2022 si è registrato nei mesi più caldi ossia quelli di luglio e agosto e in quelli più freddi, ovvero dicembre e gennaio. Dunque, i cambiamenti climatici aumentano la mortalità. A spiegare la situazione è Roberto Bernabei, direttore del dipartimento Scienze dell’invecchiamento del Policlinico Gemelli a Roma. “L’Italia è un Paese con sempre più anziani, e questo invecchiamento evidenzia il fenomeno nuovo della fragilità. L’assistenza domiciliare, che richiede uno sforzo titanico da un punto di vista culturale, metodologico e organizzativo, adesso è la vera scommessa del Sistema sanitario nazionale” ha spiegato a Repubblica.



I dati Istat parlano di una natalità al minimo storico e di una mortalità elevata dopo la fine della pandemia. La popolazione è scesa a 58,851 milioni di persone con un’età media di 46 anni. I numeri parlano di decessi in aumento: nel 2022 sono stati di più del 2021, 713.000. Nei quattro mesi più caldi e più freddi dell’anno i morti sono stati 265.000. Secondo l’Istat sono “dovuti soprattutto alle condizioni climatiche avverse che hanno penalizzato nella maggior parte dei casi la popolazione più anziana e fragile, principalmente donne”. Si tratta di “un segnale apparentemente inequivocabile di quanto i cambiamenti climatici stiano assumendo rilevanza crescente anche sul piano della sopravvivenza nel contesto di un Paese a forte invecchiamento”.



La popolazione diminuisce ma gli stranieri aumentano

I dati Istat parlano di una popolazione più anziana ma allo stesso tempo dell’aumento della speranza di vita per gli uomini a 80,5 anni. Stabile quella delle donne, a 84,8. Il dato potrebbe aver influito nell’impatto con la crisi del sistema sanitario. Oggi, comunque, anche gli anziani stanno bene e questo, secondo Bernabei, impone un cambio di progettualità nelle politiche sociali del governo. “Abbiamo 14 milioni di ultrasessantacinquenni. Se teniamo conto che oggi un settantenne ha le stesse performance di un cinquantenne di qualche anno fa, questo vuol dire che ci sono dieci milioni di persone che costituiscono per l’Italia un enorme patrimonio immateriale da coltivare. Ci sono Paesi ricchi di petrolio e ci sono Paesi, come l’Italia, che dovrebbero imparare ad utilizzare la ricchezza dei loro anziani. Da stimolare perché possano contribuire ad aumentare il Pil del Paese”.



La Liguria è la regione con l’età media più alta, seguita dal Friuli Venezia Giulia e l’Umbria. Mentre le Regioni più giovani sono la Campania, Trentino Alto Adige e Sicilia. Nonostante la popolazione sia in diminuzione, in Italia aumentano gli stranieri. La popolazione residente è in calo di 179.000 unità ma la popolazione straniera residente in Italia supera i 5 milioni, in aumento di 20.000 unità sul 2022.