Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, ha rilasciato un’intervista a Libero per chiarire la sua posizione sulla transizione verde, sul cambiamento climatico e sulle decisioni che vengono prese in Europe, talvolta noncuranti del portafogli dei cittadini. “Attenzione a non cadere in esagerazioni ideologizzate“, sostiene in apertura il ministro, “che rischiano di produrre più danni che benefici”.



Infatti, Pichetto Fratin dichiara che, dal conto suo, sono i fatti a contare, non l’estremismo. “Si tratta di fenomeni ciclici come sostengono i cosiddetti negazionisti?”, si chiede per spiegare la sua posizione, “è solo colpa dell’uomo, come pensano i catastrofisti? Il dibattito lo lasciamo ai tecnici, il compito del governo è quello di mettere in campo azioni e politiche di mitigazione e adattamento per ridurre al minimo i danni causati da questi episodi atmosferici”. Inoltre, secondo Pichetto Fratin l’obiettivo di questo governo, che definisce coraggioso, è quello di “fare scelte a difesa degli interessi italiani in Europa e nel Mediterraneo”, decidendo, tra le altre cose “la tabella di marcia sulle cosiddette case green, nell’interesse esclusivo delle famiglie italiane”.



Pichetto Fratin: “Condivido gli obiettivi climatici UE, ma non le modalità”

“Il nostro compito”, ribadisce ancora Pichetto Fratin, “è quello di difendere gli interessi dell’Italia. Lo stiamo facendo su ogni provvedimento che abbiamo ritenuto sbagliato per i nostri cittadini” e ritiene che “con noi gli ambientalisti di facciata avranno vita dura”. In merito al ruolo antropico nel cambiamento climatico, il ministro ripete che gli interessa soprattutto “mettere in pratica azioni che riducano al minimo gli effetti sulle nostre comunità”.



Parlando, invece, degli obiettivi green dell’UE, Pichetto Fratin spiega che il governo conferma “l’impegno e la determinazione a ridurre del 55% l’emissione di gas a effetto serra entro il 2030 e di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050″, ma di contro, non “le modalità, [che] non possono essere le stesse per la Finlandia e l’Italia. A cosa servirebbe, ad esempio, se tutti gli italiani domani avessero come per magia un’auto elettrica se ancora oggi solo un terzo della nostra elettricità viene da fonti rinnovabili? Bisogna essere realisti”, spiega Pichetto Fratin, “e non far pesare sulle nostre famiglie e imprese le battaglie ideologiche di un fanatismo ambientalista“.