La situazione geopolitica attorno alla Russia di Putin è giunta ad un livello di crisi generale difficilmente raggiunta nel già caotico recente passato: mentre imperversano le tensioni sull’incendiaria situazione dell’Ucraina – e mentre sono in corso interlocuzioni tra Cremlino e Casa Bianca per un nuovo vertice urgente tra i due Presidenti Putin e Biden – succede che al Consiglio di Sicurezza Onu, Mosca pone il veto sulla bozza di risoluzione su clima e sicurezza.



Il testo elaborato presso le Nazioni Unite da Niger e Irlanda stabiliva, come esito della recente conferenza mondiale sul clima Cop26, una sorta di generico collegamento tra cambiamento climatico e minaccia alla sicurezza globale. Si invitava «il segretario generale Antonio Guterres a integrare i rischi per la sicurezza legati al clima come elemento centrale nelle strategie complessive di prevenzione dei conflitti delle Nazioni Unite»: esattamente come avvenuto alla conferenza in Scozia, la bozza presso l’Onu è stata votata contro dall’India, con la Cina astenuta e la Russia che ha invece posto il proprio veto in Consiglio di Sicurezza (voti a favore 12 su 15).



RUSSIA-ONU, TUTTI GLI SCONTRI

L’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vassily Nebenzia ha rigettato la risoluzione “pro-clima” come «inaccettabile» dato che il testo può rappresentare forte «confusione»: nei fatti, la Russia non contesta l’insieme quanto il fatto che ogni paese deve essere esaminato individualmente. Come riporta l’Agenzia Nova, la bozza di risoluzione – sostenuta da altri 113 Paesi – conteneva misure contro l’impatto dei cambiamenti climatici, in particolare nella regione del bacino del lago Ciad, in Somalia, nel Darfur, nel Sud Sudan, nel Mali, nella Repubblica Democratica del Congo, nonché in Africa occidentale e centrale, a Cipro e in Iraq. In risposta al veto russo, la Francia ha invece ribadito che «esiste una linea evidente tra il riscaldamento del pianeta e la sicurezza quando l’accesso all’acqua, le carestie o l’insicurezza climatica permettono a gruppi armati di prosperare». In “risposta” alla volontà di Mosca e Pechino di procedere con politiche ‘Green’ più lentamente, il Segretario generale dell’Onu Guterres ha commentato «se anche il fattore cambiamento climatico non è la fonte di tutti i mali sicuramente ha però un effetto moltiplicatore e aggravante dell’instabilità dei territori, dei conflitti e del terrorismo».

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