Cambiare il tipo di cibo che diamo ai nostri animali potrebbe avere un impatto significativo sull’ambiente. I ricercatori sono infatti convinti che modificare le abitudini alimentari dei nostri amici a quattro zampe possa ridurre l’impatto di una popolazione di animali domestici in continua crescita in tutto il mondo. In particolare, un nuovo studio suggerisce che il cibo secco abbia un impatto più ridotto rispetto a quello umido, composto principalmente di carne.
Lo studio arriva dal Brasile ed è stato riportato dal quotidiano Independent. Come ha spiegato il professor Marcio Brunetto dell’Università di Sao Paulo, le diete a base di cibo umido sono più inquinanti rispetto a quelle che comprendono solo cibo secco, mentre il cibo per animali preparato in casa ha un impatto intermedio, che dipende dalla quantità di acqua utilizzata. Il suo team di ricerca ha stimato che un cane di piccola taglia e di peso attorno ai 10 chili consuma circa 534 calorie al giorno. Nutrendosi di cibo umido le emissioni di anidride carbonica all’anno sono pari a 6.541 chili, mentre il cibo secco produce emissioni stimate per 828 kg, quindi circa otto volte di meno.
Quanto inquina il cibo per animali? I risultati dello studio: per l’ambiente “meglio cibo secco”
Secondo lo studio brasiliano citato dal quotidiano The Independent e pubblicato sulla rivista Scientific Reports, una dieta per animali a base di cibo secco fornisce più energia per ogni grammo di alimento, mentre i cibi umidi e quelli preparati in casa sono più ricchi di proteine. I preparati umidi infatti contengono circa il doppio di ingredienti di origine animale, e per questo motivo possono contribuire maggiormente all’inquinamento ambientale. Nel caso dei gatti, inoltre, i ricercatori hanno individuato che la quantità di acqua utilizzata per la preparazione dei cibi casalinghi è simile a quella che occorre per gli alimenti secchi, dunque ha meno impatto sull’ambiente.
Lo studio è stato condotto su un campione di 618 cani e 320 gatti in Brasile, confrontando le indicazioni nutrizionali di alcuni cibi commerciali disponibili sui siti dei tre principali rivenditori del Paese. Tra i parametri presi in considerazione, l’emissione di gas serra e l’utilizzo di acqua e suolo. In conclusione all’analisi, il team di ricerca ha espresso la volontà di mettere in luce il reale impatto ambientale del cibo che diamo ogni giorno ai nostri animali domestici, prestando attenzione a una maggiore sostenibilità.