“PUOI SCEGLIERE UN’ALTRA FAMIGLIA SE LA VOSTRA NON RICONOSCE IL VOSTRO GENERE”
La cultura woke in America è sempre più diffusa, con spesso la scuola in primissima fila nei cambiamenti radicali che puntano a rendere sempre più “inclusivo” il mondo occidentale per le cosiddette “minoranze”. Inclusività che però non sempre fa rima con “sensatezza”: ecco infatti che in un licelo della California il piano di attivisti ed educatori “queer-friendly” arriva addirittura a teorizzare la possibilità di “cambiare la famiglia” se non si viene del tutto accettati nel proprio genere “percepito”.
La vicenda arriva dalla King-Drew HS – high school di Los Angeles – dove alcuni educatori organizzano da mesi diversi testi pro-LGBTQ+ per insegnare agli altri studenti «l’importanza del rispetto dei pronomi, dei confini, della famiglia scelta e della creazione intenzionale di spazi di comunità scolastica sicuri per i giovani queer». Come però lamentano gli attivisti “Libs of TikTok” qualcosa non torna in quello che accade nella scuola della California: «dovrebbe essere una scuola preparatoria all’università con un focus sulla scienza».
NUOVE FOLLIE GENDER NELLE SCUOLE USA: IL CASO DELLA CALIFORNIA
E invece nelle scorse settimane – come documentano alcuni post sui social (qui sotto un esempio esemplificativo, ndr) – sono venuti degli oratori in classe a discutere di pronomi, giovani queer e “famiglie scelte”: l’idea proposta è quella di «scegliere un’altra famiglia se la tua riconosce abbastanza la tua identità LGBTQ».
Perché gli adulti dovrebbero dire ai ragazzi delle superiori di scegliere un’altra famiglia? Risposta vera non c’è in quanto l’ideologia gender a questi livelli raggiunge vette altissime, addirittura proponendo agli studenti che non si sentono pienamente “accettati” nel proprio stato di genere di “ricusare” la propria famiglia e scegliersene un’altra. Qualche cittadino in risposta alla denuncia del movimento “Libs” dà anche la sua versione dei fatti che riteniamo non essere troppo lontano dal vero: «Questo è il comunismo 3.0, senza una famiglia di base, è facile controllare i contenuti e indottrinare. Non c’è più ruolo di figura paterna da proteggere e ruolo di figura materna da coltivare».