Secondo una importante pedagogista, Laura Mazzarelli, da poco nelle librerie con il volume “Invece di dire, prova a dire” il cambio dell’ora legale-solare rappresenta un passaggio importante ma non “cruciale” nella quotidianità dei più piccoli. Un tentativo di rasserenare tutte quelle mamme agitate per possibili ripercussioni sul sonno dei neonati o minorenni, ma anche di fissare i punti più importanti di questo “evento” temporale della prossima domenica. «I bimbi sono abitudinari, si muovono sulla routine, quindi risentono di ogni tipo di variazione e anche solo un’ora di differenza, che a noi grandi sembra irrilevante, per loro diventa invece faticosa da assorbire», spiega la Mazzarelli dando poi anche un piccolo consiglio-stratagemma a tutti i genitori che si apprestano a “ricevere” l’ora solare nel prossimo weekend. «Anziché avere l’impatto di un’ora intera in più o in meno, a seconda delle stagioni, sarebbe utile programmare il cambiamento, introducendo dei mutamenti nella routine dei figli nei giorni precedenti» suggerisce la pedagogista su “Qui Mamme”, e conclude «Nel caso dell’ora solare, invece, si può cominciare a ritardarle piano piano, posticipando gradualmente un po’ tutte le attività della giornata, pasti compresi».



ORA SOLARE 2019: IL ‘NODO’ DEL SONNO PER I BAMBINI

Il “nodo” che si ripresenta per ogni cambio ora da legale a solare (o viceversa) è sempre il medesimo, il sonno: specie per i più piccoli, sono diverse le teorie che riguardano il giusto approccio per non sballottare troppo le abitudini e le esigenze dei bimbi finanche ai neonati. Il “jet lag” fastidioso nel cambio d’ora legale viene studiato da anni da diversi ricercatori che hanno proposto metodi e proprietà alquanto aggiornate: secondo Alberto Villani (Presidente della Società Italiana di Pediatria) «Il ritorno dell’ora solare non interferisce in modo particolare con il riposo dei più piccoli. Non è, quindi, il caso di preoccuparsi». Il cambio infatti è di un’ora sola e non dovrebbe spossare eccessivamente il bioritmo del neonato, cosa che invece accade di norma a marzo con il ritorno dell’ora legale: «il bimbo lì perde un’ora di sonno e in questo caso, accade più spesso che il piccolo sia disturbato e faccia un po’ più di fatica ad abituarsi ai nuovi orari». Lo stesso esperto, spiega ancora al portale “Io e il mio bambino”, dà dunque qualche consiglio pratico per l’appropinquarsi del cambiamento d’orologio: «meglio mantenere i soliti orari, altrimenti si rischia di allungare i tempi necessari perché si abitui a quello nuovo».



ARRIVA L’ORA SOLARE 2019: ECCO QUANDO

L’ansia corre sul web come nella vita e per tanti italiani l’arrivo dell’ora solare rappresenta un “cambiamento” troppo traumatico (eppure avviene ogni anno per ben due volte, chissà…): il cambio ora, da legale a solare, di domenica prossima rappresenta ancora un dato non chiarissimo per il popolo della rete che su Google ha riversato ancora questa mattina diverse ricerche indirizzate a capire quando, come e perché stiamo per cambiare le lancette all’orologio. Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre la lancette dei vostri orologi – manuali o digitali (ma su questi siete salvi grazie all’aggiornamento automatico di data e ora con internet – andranno messi indietro di un’ora, dalle 3 fino alle 2. In questo modo, esattamente come ogni autunno, le giornate si “accorciano” visto che farà buio molto prima la sera mentre si avrà più luce alla mattina almeno fino a gennaio. Ricordiamo, per l’ennesima volta, che l’ora solare rimane in vigore fino a domenica 29 marzo 2020.



CAMBIO ORA: DA LEGALE A SOLARE, PER L’ULTIMA VOLTA?

Esatto sì, potete dormire un’ora di più grazie al cambio ora da solare a legale: questo è l’effetto che la gente alla fine vuole sapere, con lanci di giubilo ad ottobre e con scene di schizofrenia e panico a marzo quando invece si dorme un’ora in meno. Eppure il cambio dell’orologio avviene davvero ogni anno, e ogni anno avverrà…. anzi no, qui la sorpresa di questo 2019. Entro aprile 2020 l’Italia ha tempo, dopo il referendum tenutosi in Europa e le disposizioni della Commissione Ue (dopo la richiesta di abolizione dell’ora legale avanzata da alcuni Paesi nordici) di dirimere la propria scelta: se mantenere il cambio dell’ora come tradizione dal 1966 o se invece abrogarlo definitivamente e tenersi “solo” quella solare legata alla effettiva luce del sole. Ricordiamo infatti che il nuovo “regime” entrerà in vigore entro il 2021 ma sono gli Stati membri a dover decidere singolarmente quale opzione deliberare: una rinnovata “libertà Ue” non sempre vista in altri temi o urgenze ben più importanti.. Il rischio di un grande caos comunitario, con Paesi che hanno orari e fusi diversi è dietro l’angolo e l’impressione è che le sorprese non mancheranno tra Bruxelles e Roma nei prossimi mesi.