La notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre 2024 l’Europa si prepara ancora una volta al rituale semestrale del cambio dell’ora. Praticamente alle 3 di mattina tutte le lancette andranno spostate indietro di un’ora segnando il passaggio dall’ora legale all’ora solare. Questo evento, apparentemente semplice ha una storia ricca e complessa, con implicazioni che spaziano dal risparmio energetico alla salute pubblica.
L’idea di modificare l’orario per sfruttare meglio la luce solare risale al XVIII secolo. Benjamin Franklin fu tra i primi a suggerire questa pratica, ma fu l’entomologo George Hudson a proporre formalmente un sistema di ore estive e invernali nel 1895. Tuttavia, l’adozione su larga scala dell’ora legale avvenne solo durante la Prima guerra mondiale, quando la Germania la introdusse nel 1916 per risparmiare carbone. Altri Paesi seguirono rapidamente l’esempio.
In Europa, l’attuale sistema di cambio dell’ora fu standardizzato nel 1996, con l’obiettivo di armonizzare le pratiche tra i vari Paesi membri dell’Unione europea. Da allora, il cambio avviene l’ultima domenica di marzo (passaggio all’ora legale) e l’ultima domenica di ottobre (ritorno all’ora solare).
Uno dei principali argomenti a favore del cambio dell’ora è il potenziale risparmio energetico. L’idea è che, sfruttando meglio la luce naturale, si possa ridurre il consumo di elettricità per l’illuminazione. Tuttavia, con la diffusione di lampadine ad alta efficienza, l’illuminazione assorbe meno energia dei consumi dei sistemi di raffrescamento e riscaldamento, e quindi mediamente nei Paesi si registrano risparmi modesti, dell’ordine dell’1-2% sul consumo elettrico annuale, mentre addirittura altri studi suggeriscono che il risparmio potrebbe essere neutralizzato dall’aumento del consumo in settori del riscaldamento o raffreddamento.
Il cambio dell’ora, specialmente il passaggio all’ora legale in primavera, può avere effetti significativi sui ritmi circadiani umani, provocando disturbi del sonno, e conseguente produttività ridotta, aumento dello stress, mentre alcuni studi hanno evidenziato un lieve aumento di incidenti stradali e problemi cardiaci nei giorni immediatamente successivi al cambio dell’ora. Nonostante questi effetti siano generalmente di breve durata, per alcune persone, in particolare anziani e bambini, l’adattamento può richiedere più tempo.
In conclusione, mentre il cambio dell’ora rimane una pratica consolidata in Europa, il dibattito sulla sua utilità e sui suoi effetti rimane di attualità, sebbene più di 4 anni fa venne avanzata a livello comunitario la proposta di abolizione del cambio dell’ora.
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