Il voto sulle comunicazioni del Premier Giuseppe Conte alla Camera nascondeva una vera e propria insidia rappresentata dalla risoluzione di Riccardo Magi (Più Europa) sull’accesso al Mes, replicata poi questo pomeriggio da Emma Bonino al Senato: il Governo è diviso e non da oggi sul Fondo Salva-Stati e l’intento del partito dei Radicali era quello di stanare la maggioranza per far uscire tutte le divisioni. Invece in extremis l’accordo di Governo tra Pd-LeU-Iv-M5s ha portato una risoluzione presentata a firma Delrio, Fornaro, Boschi, Davide Crippa (i capogruppo alla Camera dei singoli partiti di Governo) votata con successo dai deputati e che di fatto “salva” il Governo dall’insidia del Mes: le comunicazioni del Premier Conte sul prossimo Consiglio Europeo di fine settimana aveva volutamente citato il Recovery Fund come progetto immediato di sforzo negoziale del Governo, mentre sul Mes neanche un passaggio come già anticipato dallo stesso Presidente del Consiglio nella conferenza stampa con Angela Merkel, «del Mes ne discuteremo a settembre dopo il negoziato sul Recovery Plan italiano». Approvata con 286 voti favorevoli la risoluzione Delrio, Davide Crippa, Boschi, Fornaro, respinte invece le risoluzioni Magi (anche se Italia Viva qui ha votato contro il proprio stesso Governo per attivare subito il Mes) e del Centrodestra (Molinari, Gelmini, Lollobrigida e Lupi).



IL TESTO DELLA RISOLUZIONE CHE “SALVA” IL GOVERNO

Nel testo della risoluzione votata dalla Camera compare l’invito al governo ad attivare il Next generation Eu già quest’anno mentre non vi è alcun riferimento esplicito al Mes: nel dettaglio, il testo reso disponibile dalla Camera dei Deputati (qui il resoconto stenografico dei lavori di oggi 15 luglio a Montecitorio, ndr) vede l’accordo della maggioranza sul ricorso ai 37 miliardi del Fondo Salva-Stati per l’emergenza ma senza alcun impegno del Governo a farvi ricorso. Si valuterà quando saranno chiare condizioni e consistenza del Recovery fund, così si tiene dentro tanto la volontà del M5s, contrari al Mes, quanto Pd e Italia Viva che invece vorrebbero attivare le linee di credito per rafforzare il sistema sanitario. Salta così, salvo clamorosi dietrofront al Senato, a settembre il voto sul Mes dopo le tantissime polemiche ancora di questi giorni: «Riteniamo cruciale che la decisione del Consiglio Ue sia assunta entro luglio e non sia svilita da un compromesso a ribasso. Sarebbe inaccettabile dal punto di vista politico, economico e anche morale. Non lo meritano le decine di migliaia di vittime, le imprese che stanno affrontando le conseguenze della pandemia», è invece il messaggio del Premier Conte nelle sue comunicazioni in vista del Consiglio Ue votato positivamente dalla maggioranza di Governo compatta.

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