La Procura di Milano questo pomeriggio ha aperto un fascicolo di inchiesta sul Governatore della Lombardia Attilio Fontana e sulla vicenda legata alle donazioni di camici della Dama spa alla Sanità lombarda, società di cui la moglie del Presidente detiene una quota assieme al cognato: nei giorni scorsi un’anticipazione del servizio che questa sera andrà in onda su Report era stata rilanciata dal Fatto Quotidiano, mettendo nel mirino proprio il Governatore leghista accusato dal quotidiano di aver fornito camici dal valore complessivo di 517mila euro utilizzando la società “di famiglia”. Il fascicolo gestito dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli al momento prevede solo “modello 45”, cioè senza ipotesi di reato né indagati. Entrando nelle pieghe della vicenda, il 22 maggio scorso quella partita assegnata in piena emergenza Covid-19 (attestata da un documento ufficiale di Aria, l’agenzia regionale per gli acquisti) vede la stessa cifra stornata dai conti della società e restituita alla Regione Lombardia.
Negli scorsi giorni già il Governatore aveva replicato alle accuse del Fatto querelandoli ufficialmente «Il testo del Fatto, in maniera consapevole e capziosa, omette di dire chiaramente che la Regione Lombardia non ha eseguito nessun pagamento per quei camici e l’intera fornitura è stata erogata dall’azienda a titolo gratuito». Sia Aria che l’ad Dini (fratello di Roberta Dini, moglie di Fontana), hanno replicato che si è trattato di una donazione e che nemmeno un euro è stato utilizzato dalla Regione e ciò è dimostrato dallo storno delle fatture del 22 maggio.
LA “BATTUTA” DI REPORT SU FONTANA
È anche lo stesso Report ad aver sottolineato nel servizio che andrà in onda questa sera come l’affidamento dei camici sia avvenuto comunque all’insaputa sia dell’ad di Dama Andrea Dini che dello stesso Attilio Fontana: «Alla fine, il dottor Dini ha inviato le note di credito. Dimostrano che ha restituito i soldi pagati dalla Regione. Ma a maggio, 40 giorni dopo e se fossimo maliziosi, ma non lo siamo, la restituzione coincide con il periodo in cui Report ha cominciato la sua inchiesta», spiega nel chiudere il servizio, Sigfrido Ranucci di ‘Report’. Fontana ha accusato il Fatto e Report di aver utilizzato e strumentalizzato a fini politici anche «le donazioni a favore degli ospedali lombardi. Comprendo che l’esigenza sia far notizia e vendere copie, ciò che non comprendo sono le strumentalizzazioni scandalistiche tese a dare un’immagine distorta della realtà per abietti fini politici».
Replicando direttamente a Report, Fontana ha poi spiegato di non sapere nulla della procedura attivata da Aria e di non essere mai intervenuto in alcun modo: di contro però, ironizzando direttamente contro il Governatore lombardo, è lo stesso Ranucci a replicare sostenendo «Non vedo proprio perché non dovremmo andare in onda. In fondo raccontiamo un bel gesto […] Senza di noi e senza il Fatto Quotidiano nessuno avrebbe infatti saputo che l’azienda del cognato del presidente della Lombardia ha donato ai suoi cittadini materiale sanitario. Prendiamo atto della discrezione di casa Fontana: il governatore che aveva elogiato pubblicamente Giorgio Armani per aver donato camici alla Sanità lombarda tace sulle buone azioni di casa propria».