Matthew McConaughey forma con Camila Alves una delle coppie più belle di Hollywood. La modella brasiliana potrebbe anche diventare “first lady” in Texas, visto che l’attore potrebbe candidarsi come governatore. Ma se lui è un volto noto in tutto il mondo, lo stesso non si può dire della moglie, da cui ha avuto tre splendidi figli: Levi, Vida e Livingston. Nata il 28 gennaio 1982 a Belo Horizonte, Camila Alves ha dunque origini brasiliane. All’età di 15 anni si è trasferita da uno zio negli Usa, dove ha cominciato a lavorare come cameriera e donna delle pulizie. Ma a 19 anni si è affermata a New York come modella. I due si sono sposati nel 2012, ma erano già genitori del primo genito Levi, mentre pochi mesi dopo le nozze ha partorito il secondogenito Livingston, mentre due anni dopo è arrivata Vida.
Oggi Camila Alves non si occupa solo della sua famiglia, ma è anche imprenditrice. La moglie di Matthew McConaughey, infatti, è partner e chief brand director della Yummy Spoonfuls, che produce alimenti biologici per bambini.
CAMILA ALVES, LA POLIEDRICA MOGLIE DI MATTHEW MCCONAUGHEY
Camila Alves in collaborazione con la madre Fatima ha lanciato il brand Muxo, una linea di borse che è stata studiata per diverse generazioni. Oltre ad essere mamma e imprenditrice, la poliedrica moglie di Matthew McConaughey è anche conduttrice. Nel 2010, ad esempio, ha condotto la terza stagione del reality Shear Genius su Bravo, mentre nel 2016 con a Eddie Jackson il cooking show per bambini Kids BBQ Championship, in onda su Food Network. Il loro nido d’amore è rimasto Austin, Texas, terra d’origine del marito. Hanno allora costruito una dimora con nove ettari di verde intorno, all’interno una villa con 7 camere da letto e 8 bagni, con un arredamento che spazia tra il moderno e l’antico. Le fan di Matthew McConaughey forse non ci crederanno, ma Camila Alves ha inizialmente respinto le avances dell’attore. Pare che gli siano serviti tre tentativi per strappare un appuntamento alla donna che sarebbe diventata sua moglie.
Negli ultimi tempi si sono dimostrati particolarmente attivi anche nella lotta alla pandemia Covid: l’anno scorso, ad esempio, hanno donato 110 mila mascherine sanitarie agli ospedali texani.
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