Non ce l’ha fatta una delle due ragazze investite ieri da una donna di 72 anni alla guida della sua auto: Camilla Cecconi è morta in ospedale, mentre l’amica è ferita, ma fortunatamente non in pericolo di vita. La tragedia, avvenuta a Palestrina, vicino Roma, è tutta da chiarire, perché la dinamica va accertata, ma da una prima ricostruzione è emerso che le due ragazze stavano attraversando la strada, erano dirette in chiesa per la messa, ma una Renault Megan le ha travolte. La donna alla guida è rimasta illesa e si è fermata per prestare soccorso alle ragazze, poi è stata portata in ospedale in stato di choc.
Sul posto sono accorsi, oltre al 118 e all’eliambulanza, anche i carabinieri. Infatti, Camilla Cecconi è stata trasportata con l’eliambulanza all’ospedale San Camillo di Roma in virtù delle sue gravi condizioni di salute, ma è morta in serata. I suoi organi potranno salvare delle vite, perché i genitori avevano dato il consenso alla donazione.
L’amica invece è stata portata all’ospedale di Palestrina, dove è ricoverata in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita. La 72enne non è rimasta ferita: è stata sottoposta ad accertamenti tossicologici, invece la sua auto è stata sequestrata ed è stata denunciata per omicidio stradale.
CHI È CAMILLA CECCONI, VITTIMA DELL’INVESTIMENTO A PALESTRINA
Camilla Cecconi aveva 21 anni ed era una catechista della parrocchia della Sacra Famiglia: da volontaria stava preparando i bambini che tanto amava alla comunione e alla cresima. Si stava recando proprio in chiesa quando è stata investita. Stando a quanto riportato dal Messaggero, c’è stata un’attesa di 40 minuti per vedere la prima ambulanza sul posto, a causa di un problema noto per il quale bisognava attendere il 118 da Rocca Priora, nei Castelli Romani. Un’attesa interminabile, forse determinante per le sorti della 21enne, che era stata stabilizzata e intubata dai sanitari, ma le sue condizioni erano apparse subito serie.
Quindi, è stata trasferita in un campo, dove poi l’elicottero dell’Ares 118 l’ha caricata per portarla al San Camillo; qui i medici hanno subito constatato che la situazione era disperata. Aveva un ematoma molto grande e ferite al cranio, meno gravi le ferite dell’amica, che avrebbe riportato un trauma cranico meno preoccupante e una frattura della spalla. La conducente, che pare non sia dia pace per quanto accaduto (stando al racconto dei testimoni), avrebbe riferito di non aver visto le due ragazze, ma è da capire perché, se per il sole o una distrazione. Infine, è emerso che conosce la famiglia della vittima.