L’ennesima tegola si abbatte sul mercato elettrico. E non solo sul fronte delle auto ma anche sui veicoli pesanti. Alla lista di chiusura di aziende che avevano puntato tutto sulla mobilità green si aggiunge infatti anche la Nikola Corporation, la quale, come riporta il sito Greenmove, ha avviato di recente negli stati Uniti la procedura fallimentare per bancarotta.
Ad aver compromesso l’operatività dell’azienda sembra essere stato un rapido esaurimento di liquidità dovuto alla scarsa richiesta e all’assenza di finanziamenti sufficienti a coprire le difficoltà economiche. L’azienda ha così chiesto l’autorizzazione per dare il via all’asta e vendere i suoi asset a potenziali acquirenti. Dai vertici hanno comunque fatto sapere che saranno mantenute in vita per alcuni mesi alcune attività essenziali, conservando l’obiettivo primario di supporto alla diffusione di veicoli a zero emissioni. Fino a marzo 2025 sarà garantita l’assistenza ai veicoli già su strada.
MERCATO ELETTRICO IN DECLINO: IN CRISI NON SOLO NIKOLA
Nikola è stata una delle principali startup di camion ad idrogeno, vantando 30 miliardi di dollari di quotazioni in borsa nel 2020. I tempi d’oro sembrano però essere un lontano ricordo. Del resto non è la sola ad essere stata travolta dalla crisi. Tra Stati Uniti ed Europa infatti si conta anche la caduta della Fisker, altra azienda che aveva investito nel mercato elettrico, la Northvolt e, solo poche settimane fa anche l’inglese Arrival.
La situazione di Nikola si inserisce quindi in un contesto più ampio di difficoltà nel settore della mobilità elettrica, che vede ormai poche aziende ancora funzionanti. La prossima fase che interesserà la nota società dipenderà dall’esito del processo di vendita e dalla capacità di attrarre investitori interessati ai suoi asset e alla sua tecnologia. Le aspettative della dirigenza sono nell’ottica di una vendita strutturata che miri a valorizzare le risorse e a garantire un’uscita ordinata dal mercato.