Ha camminato per più di mille chilometri sui Pirenei, passati al setaccio per trovare il corpo della fidanzata, scomparsa nel novembre scorso. E, purtroppo, l’ha trovato. Questa è la storia di Esther Dingley, 37enne compagna di Daniel Colegate. I due si erano conosciuti nel 2003, quando frequentavano l’università di Oxford, e da quel momento non si sono più lasciati. Come sottolinea “Il Messaggero”, la giovane, esperta camminatrice ed ex canottiera, si era avventurata lungo un percorso in solitaria che sarebbe dovuto durare un mese e ha comunicato con il compagno per l’ultima volta alle 16 del 22 novembre, dalla cima di Pic De Sauvegarde.
Quel giorno, Daniel era a circa 160 chilometri di distanza in un agriturismo francese e avrebbe dovuto incontrare Esther alla fine dell’escursione. Lei, però, non si è presentata al loro appuntamento e il trentottenne non ha esitato a fare scattare l’allarme, con la polizia francese e quella spagnola che l’hanno cercata per giorni, aiutandosi con i sorvoli aerei. Tuttavia, l’arrivo dell’inverno ha stoppato le attività di ricerca e il fatto che il cadavere non si trovasse ha indotto Daniel a pensare che la sua dolce metà potesse essere stata rapita.
TROVA LA FIDANZATA MORTA SUI PIRENEI: “AVEVAMO UNA SPERANZA, ORA È DEVASTANTE”
Quando la neve ha iniziato a sciogliersi, Daniel ha provato a setacciare in solitaria la zona, coprendo una distanza massima di mille chilometri. Due settimane fa, poi, il ritrovamento di un frammento di ossa gli ha fatto temere il peggio e, scrive “Il Messaggero”, l’esame del DNA ha confermato i suoi timori: quel reperto apparteneva alla ragazza e poco distante da esso Dan ha poi trovato le attrezzature dell’amata e il suo corpo. Parrebbe trattarsi di un incidente, anche se le indagini sono tuttora in corso per fare luce su una tragedia molto dolorosa.
Questa la nota emessa da Daniel e da sua madre Ria: “Sapevamo che le possibilità di riabbracciare la nostra amata Esther, di sentire il calore delle sue mani nelle nostre, di vedere il suo bellissimo sorriso e vedere ancora le stanze illuminarsi al suo arrivo, erano molto limitate. Con questa conferma quella piccola speranza è svanita per sempre. Ed è devastante oltre ogni immaginazione”.