LA CAMMINATA PER LA PACE IN UCRAINA A MILANO: ORARI, LUOGHI E COME PARTECIPARE
Si terrà oggi giovedì 7 settembre 2023 la Camminata per la pace in Ucraina organizzata dall’Arcidiocesi di Milano assieme al Coordinamento diocesano Associazioni, Movimenti e Gruppi: col titolo “Dona nobis pacem. Insieme in cammino per la pace”, l’arcivescovo Mario Delpini invita l’intera comunità cristiana di Milano a partecipare ad un segno concreto di preghiera e speranza per quella pace invocata fin dall’inizio della guerra in Ucraina dagli appelli di Papa Francesco.
E proprio per seguire la “missione di pace” inaugurata dal Pontefice con l’incarico affidato al Presidente della CEI, cardinale Matteo Zuppi, Milano si unisce alla preghiera organizzando una Camminata per la pace per la serata di oggi: La partenza è prevista in due luoghi significativi e differenti, vicini ai due Consolati di Ucraina e Russia: il primo corteo partirà da piazzale Segesta (all’interno dei giardini) e il secondo da via Ampezzo 8 (nel cortile della Scuola Maria Consolatrice) alle ore 20 circa. I due cortei si ricongiungeranno per arrivare insieme alla chiesa Maria Regina Pacis (in via Kant 8) alle 21, dove la preghiera si concluderà alla presenza dell’arcivescovo, monsignor Mario Delpini. Presenti, tra i vari gruppi, parrocchie e movimenti milanesi, anche il Movimento di CL: «Comunione e Liberazione aderisce al cammino di preghiera per la pace promosso dal Coordinamento diocesano Associazioni, Movimenti e Gruppi in programma a Milano giovedì 7 settembre». Durante l’evento sono previste anche le testimonianze di padre Ambrogio Makar, archimandrita ortodosso del Patriarcato di Mosca, e di don Igor Krupa della Chiesa cattolica ucraina di rito bizantino.
DIOCESI DI MILANO CON DELPINI E BRESSAN: “IN CAMMINO PER LA PACE NEL MONDO”
Il senso dell’iniziativa organizzata dall’Arcidiocesi di Milano sono ben spiegate da mons. Mario Delpini nell’invito posto in locandina della “Dona Nobis Pacem”: «I figli amati da Dio operano ogni giorno per la pace, seguono Gesù, che è la nostra pace, e ne imitano lo stile. Perciò non possono tacere né sottrarsi ad annunciare la Parola di Dio che condanna il gesto fratricida delle guerre. Continuiamo a pregare perché non ci rassegniamo all’impotenza. Continuiamo a pensare e a parlare, a sognare e a impegnarci con il gesto minimo e l’animo nobile di chi ha fiducia in Dio, ha fiducia nella gente e si ostina a credere che il bene vince sul male».
Sul portale “Chiesa di Milano” è monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la Carità, la cultura, la missione e l’azione sociale, a raccontare il senso della Camminata per la pace in questo preciso momento storico: «è un cammino che si articola a partire da una triplice intuizione». Da un lato la richiesta di Papa Francesco nel non stancarsi mai nella ricerca della pace; il secondo tratto, spiega mons. Bressan, «è che preghiamo per la pace in Ucraina, ma non dimentichiamo tutti i luoghi del mondo in cui non c’è pace: basti pensare ai colpi di stato in Africa o alla Siria». Il terzo e ultimo motivo è la scelta della chiesa di Maria Regina Pacis, «il cui nome già dice tutto e che si trova in quel quartiere Gallaratese dove, nel 1983, papa Giovanni Paolo II, a Milano per il Congresso eucaristico, ci disse di costruire cammini di pace».
COMUNIONE E LIBERAZIONE, IL MESSAGGIO DI PROSPERI PER LA CAMMINATA DELLA PACE
Immediata l’adesione voluta da Comunione e Liberazione dopo l’invito pastorale dell’arcivescovo Delpini per la Camminata per la pace a Milano: nel suo intervento sul “Quotidiano Nazionale” il Presidente della Fraternità di CL Davide Prosperi spiega i motivi dell’importanza di gesti concreti di preghiera come la “Dona Nobis Pacem”. «Nel suo viaggio in Mongolia Papa Francesco ha nuovamente esortato tutti a “costruire un avvenire di pace», scrive il responsabile del Movimento fondato dal Servo di Dio Don Luigi Giussani.
Per Prosperi non è affatto indifferente l’insistenza del Santo Padre circa la pace in Ucraina: «è molto diffuso il pensiero che si tratti di un impegno tanto lodevole quanto privo di prospettive. Anche la missione per la pace in Ucraina condotta dal cardinale Zuppi a molti sembra non portare frutti immediati. In realtà un frutto imprevisto, e non da poco, sta emergendo da tanto impegno profuso dalla Chiesa: la speranza». Solo la speranza “muove” e quella stessa speranza non è l’uomo che può realizzarla, solo Dio può: «Il cristiano infatti non si lancia in un’impresa solo quando ha una minima speranza di successo ma quando sa che solo Dio può realizzarla perché è buona. Del resto chi ha davvero speranza continua a sperare anche contro ogni apparente ragionevolezza». La speranza cristiana, come insegna Papa Francesco, non si fonda su “su ragionamenti, previsioni e rassicurazioni umane” ma sulla certezza della presenza di Cristo e per questo non c’è nulla di più ragionevole: «la fede è una Grazia, ma una speranza così non è desiderabile da tutti? Non esalta la domanda di bene e appunto di pace che c’è nel cuore di ognuno? Perché anzitutto il cuore domanda. E la forma più alta di domanda, insegnava don Giussani, è la preghiera. Partecipare a questo gesto a Milano è quindi il primo, fondamentale contributo che ognuno, credente o meno, può dare per la pace: essere segno di autentica speranza contro ogni speranza», conclude il Presidente di Comunione e Liberazione.