Camorra a Napoli, come è cambiata?

Nonostante se ne parli sempre meno e si tenda a credere che la Camorra sia ormai un ‘ricordo’ del passato – soprattutto dopo l’arresto di tutti gli ultimi latitanti rimasti in circolazione – in realtà in quel di Napoli è un fenomeno tutt’altro che dimenticato, con decine e decine di boss che passano sempre più inosservati: proprio di questo ci parlerà questa sera Roberto Saviano, ospite dello speciale Le Iene Inside dedicato a cosche, clan e cartelli. Tra queste righe cercheremo – ovviamente a grandissime linee, visto che eccellenti investigatori antimafia non ci sono ancora riusciti – di ricostruire una sorta di organigramma dei clan attivi oggi sul territorio e soprattutto dei boss che li reggono e guidano, sfuggendo agli occhi degli inquirenti.



Il punto di partenza non può che essere l’attuale ripartizione del territorio di Napoli, che vede in attività soprattutto due ‘maxi’ Cartelli: da un lato la radicatissima Alleanza di Secondigliano – dal nome dell’omonimo quartiere di Napoli – che include al suo interno diversi clan tra cui i Licciardi, i Lo Russo e i Di Lauro; mentre dall’altro l’alleanza tra Misso, Mazzarella e Sarno che include (ovviamente) i tre clan che le danno il nome. Ma non mancano neppure – quasi esclusivamente nel casertano – i famosi (o, meglio, famigerati) Casalesi e anche gli Scissionisti di Secondigliano, che già da vent’anni cercano di sottrarre territorio e attività illecite ai Di Lauro.



Chi sono i boss e i capi della Camorra di Napoli: la ‘lady’, Abbinante e Mazzarella

Ma chi sono – quindi – i boss e i capi della Camorra di Napoli? La risposta (ovviamente) non è semplice e parte dall’assunto (altrettanto ovvio) che le guide dei cartelli tendono a tenersi il più lontano possibile dalle pagine di cronaca e dagli occhi di Polizia, Carabinieri e nuclei Antimafia; a differenza di come avveniva nei decenni passati in cui essere un ricercato era fonte – almeno negli ambienti mafiosi – di prestigio. D’altro canto – però – visto che gli attuali cartelli della Camorra di Napoli sono fondati sulle ceneri di clan ben noti agli inquirenti molti dei boss che detengono parte del potere sono facilmente ricostruibili.



È il caso della famosa lady Camorra, Maria Licciardi, ultima tra i latitanti dei Licciardi (confluiti, come abbiamo visto prima, nell’Alleanza secondiglianese) e considerata fino a pochi mesi fa il boss della famiglia e del Cartello di Napoli; ma dal suo arresto nel marzo dello scorso anno non è chiaro chi potrebbe aver preso il suo posto, anche se recentemente – precisamente a maggio – è finito in manette anche Francesco Abbinante, giovanissimo boss 25enne che teneva in mano il potere a Secondigliano. Dall’altra parte – tra i Misso-Mazzarella-Sarno – l’ultimo boss noto agli inquirenti è Ciro Mazzarella, morto nel 2018 dopo tre differenti arresti; così come gli ultimi capi noto dei Scissionisti sono stati Salvatore Cardillo e Antonino Ranieri.