Nuovo importante blitz delle forze dell’ordine, che a Napoli hanno arrestato 12 persone appartenenti a clan camorristici. Sette facevano parte dei D’Amico, mentre altri cinque dei Formicola, e fra loro vi sono anche i responsabili dell’omicidio di Luigi Mignano, avvenuto lo scorso 9 aprile nel capoluogo campano. Fu un assassinio che colpì particolarmente l’opinione pubblica, in particolare perché assieme alla vittima vi era una bambino che si stava recando all’asilo, il nipote del defunto. Nelle ore successive all’agguato fecero il giro del web le foto dell’uomo steso a terra sotto un telo bianco, con la piccola cartella di Spiderman del nipote a fianco, due realtà così contrastanti ma che mostrano la brutta faccia di Napoli, quella degli scontri a fuoco, delle stese, e del serio pericolo che i cittadini per bene corrono ogni giorno. «Dodici arresti a Napoli – ha scritto Matteo Salvini sui social, a commento dell’operazione delle forze dell’ordine – cinque esponenti del clan Formicola e sette del clan D’Amico. Complimenti a Polizia e Carabinieri per i velocissimi arresti di questi camorristi che hanno sparato per le vie di Napoli. È una risposta concreta: lo Stato c’è, si fa sentire, non dà tregua ai boss. Ed episodi come quello di ieri non resteranno impuniti. Vinceremo noi». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



CAMORRA A NAPOLI, 12 ARRESTI

Sette persone sono state arrestate all’alba di oggi, sabato 4 maggio 2019, in quel di Napoli. Sono tutti accusati di aver ucciso Luigi Mignano lo scorso nove aprile in quel del rione Villa. Secondo quanto riferito dall’edizione online del quotidiano Il Messaggero, l’operazione è stata condotta dagli uomini della polizia e dei carabinieri in quel di San Giovanni a Teduccio, e tutti i fermati sarebbero vicini al clan dei D’Amico e dei Mazzarella. E’ stata inoltre eseguita un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di altre cinque persone appartenenti al clan camorristico dei Formicola, per gli omicidi dei fratelli Petriccione, Massimo e Salvatore, avvenuti rispettivamente il 20 giugno del 2002 e l’8 marzo di due anni dopo. L’inchiesta che ha permesso di mettere le manette ai 12 malviventi di cui sopra, è stata coordinata dalla procura della repubblica guidata da Gianni Melillo, a seguito delle indagine svolte dal pubblico ministero Antonella Fratello e dell’aggiunto Giuseppe Borrelli.



CAMORRA, AGGUATO DAVANTI AD ASILO DI NAPOLI: 7 ARRESTI

L’omicidio del 9 aprile scorso colpì particolarmente per la sua brutalità, visto che Luigi Mignano venne freddato dopo un agguato mentre stringeva la mano del suo nipotino che stava portano all’asilo, con il suo zainetto di Spiderman, abbandonato a pochi passi dall’assassinio. La vittima, 57 anni, si trovava in auto assieme al figlio Pasquale di 32 anni, e al nipote (il piccolo di cui sopra): solo per miracolo figlio e nipote uscirono illesi dal mezzo. Un’operazione della polizia in quel di Napoli che giunge a poche ore dalla gravissima sparatoria avvenuta nella giornata di ieri, quando una bambina di soli 4 anni è rimasta gravemente ferita dopo che un proiettile le si è conficcato nel polmone sinistro. Così come il piccolo di cui sopra, anche lei si è salvata per miracolo, ma la situazione nel capoluogo partenopeo resta a dir poco preoccupante viste le continue sparatorie e i consuetudinari regolamenti di conti.

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