Il tema della Camorra tornerà protagonista della versione Inside – in onda questa sera, ovviamente su Italia 1 – del famoso programma d’inchiesta Le Iene che per l’occasione ha deciso di invitare uno tra gli esperti assoluti del campo: Roberto Saviano, che analizzerà gli ultimi sviluppi tra i clan napoletani parlando anche di quelli che (almeno oggi) sono considerati i più potenti sul territorio. Il punto di partenza quasi certamente sarà l’ultimissimo rapporto della Direzione Investigativa Antimafia (la DIA) che di anno in anno – e anche più volte nell’arco di 12 mesi – redige una vera e propria mappa della diffusione della Camorra sul territorio di Napoli, prestando in particolare attenzione ai clan più potenti e radicati, in grado – e citiamo il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo – di agire “come formidabile fattore di alimentazione finanziaria e di alimentazione del sistema di relazioni, di mediazione, propria dell’ordinario sistema d’impresa”.
A differenza di quanto avveniva in un passato neppure così tanto lontano, oggi le strutture camorristiche sembrano essere leggermente cambiate, con i grandi clan familiari che hanno lasciato spazio a dei veri e propri cartelli della Camorra: questi agiscono nel buio, senza esporsi troppo in pubblico e sfruttando affiliazioni con i clan minori di Napoli per compiere tutti quegli atti violenti tipici delle mafie. “I grandi cartelli – spiega ancora Melillo – nel dibattito pubblico non hanno neanche un nome [e] nel tempo hanno non solo conservato, ma progressivamente sviluppato la capacità di fare sistema”.
Camorra a Napoli: quali sono i clan più potenti e in quali territori comandano
Ma – quindi – quali sono i clan della Camorra e i cartelli più importanti e radicati a Napoli? La risposta (come dicevamo anche prima) è contenuta nel rapporto del 2023 della Direzione antimafia che ha diviso il territorio napoletano in due – o, meglio, tre – macro aree: l’estremo Nord della zona Scampia; tutta la fascia Centro-Nord da Piscinola fino al Vomero, con estensione dai Bagnoli a Ponticelli ed infine l’area Sud da Stella/Poggio Reale fino a Chiaia e San Giovanni. I clan della Camorra predominanti in queste tre macro aree di Napoli sono principalmente due: da un lato (esteso in tutto il Nord e con alleanze stretta anche a Scampia) la cosiddetta Alleanza di Secondigliano; dall’altro – profondamente radicato nel Sud – il Cartello dei Mazzarella, tra le ultime grandi famiglie a tenere in scacco il capoluogo campano.
In ognuno dei vari territorio in cui si divide il napoletano i due cartelli operano con piccole alleanze con gruppi minori che si contendono – a loro volta – le piazze di spaccio, il controllo sui commercianti e gli scambi economici dei territori; mentre oltre ai due grandi clan della Camorra nel circondariato della provincia di Napoli si registrano anche famiglie come i Moccia (tra Caivano, Afragola e Arzano), i Mallado che comandano a Giuliano e Villarizza e i De Martino.