Dal 1 dicembre gli over-40, dal 1 gennaio (con ogni probabilità) tutti gli altri: ecco, per la terza dose dei vaccini anti-Covid in Campania si prendere (ancora una volta) una strada diversa: da oggi 17 novembre è infatti possibile per tutti i cittadini campani, senza alcuna distinzione di età, procedere con la somministrazione della dose di richiamo, basta che siano passati almeno 6 mesi dalla seconda dose ricevuta nei mesi scorsi.
«Le vaccinazioni con terza dose, trascorsi i sei mesi dall’ultima somministrazione, sono aperte a tutti i cittadini della Campania senza limiti di fasce di età o di categorie. Per le terze dosi ci si può rivolgere direttamente ai centri vaccinali senza alcuna prenotazione. Resta la priorità assoluta delle dosi booster per il personale sanitario, quello delle Rsa e del personale scolastico. Ma ogni cittadino che voglia, può essere immediatamente vaccinato», così ha spiegato ieri il Presidente di Regione Campania Vincenzo De Luca, intervenendo al termine della riunione con i dirigenti delle Asl e Aziende Ospedaliere regionali.
VACCINI, COME FUNZIONA LA TERZA DOSE IN CAMPANIA
Una decisione improvvisa e che va in “contrasto” con quanto stabilito dalla struttura commissariale nazionale del generale Figliuolo, dal Ministero della Salute e dal Comitato Tecnico Scientifico: De Luca segue invece la strada della Germania e quella a stretto giro che inaugurerà l’amministrazione Biden negli Stati Uniti d’America. La Regione è preoccupata dall’aumento dei contagi e dall’incubo di dover tornare ai tempi del lockdown e delle restrizioni per i giorni natalizi: per questo De Luca suona la “carica” sul fronte vaccinazioni, sottolineando «Sono preoccupato, abbiamo 8.500 contagiati. Quest’inverno rischiamo di avere gli ospedali pieni». Con il consueto stile da “sceriffo”, il Governatore in quota Pd davanti al giuramento di Ippocrate dei neo laureati in Medicina al teatro Augusteo di Napoli ieri ha sferzato «Se c’è qualcuno tra gli operatori sanitari che non vuole la terza dose che vada a casa. È importante continuare a vaccinarsi e procedere con quelle obbligatorie. Vaccinarsi non è un atto di repressione, ma di civiltà. Non possiamo permetterci distrazioni, altrimenti è un’ecatombe. E non è un caso che siamo l’unica regione che ha mantenuto l’obbligo della mascherina». Lanciando un monito ancora più netto alla cittadinanza, De Luca conclude come saranno solo i campani a far dipendere le chiusure o meno per Natale: «Dobbiamo preoccuparci siamo a 8.500 positivi. C’è una soglia critica oltre la quale il contagio si diffonde, anche se i positivi in grandissima parte non vengono ricoverati grazie alla campagna di vaccinazione».