Il green pass made in Campania nel mirino della Corte dei Conti. Secondo quanto riportato dal Giornale, sono migliaia le tessere vaccinale abbandonate perché mai consegnate negli ospedali della Regione: dal Ruggi di Salerno alle varie aziende ospedaliere. Un’iniziativa che porta la firma del governatore Vincenzo De Luca e che riporta la mente alla fase pandemica: i certificati dovevano servire a liberare la circolazione dei cittadini vaccinati sul territorio, ma non sono mai stati recapitati.



Come evidenziato da Pasquale Napolitano, i green pass campani non sono mai stati utilizzati per un semplice motivo: si sono rivelati da subito un doppione dei certificati nazionali già operativi. Una mossa che non è costata poco: 3,7 milioni di euro via dalle casse campane. Ora la Corte dei Conti ha firmato un atto di contestazione nei confronti del governatore e di cinque dirigenti regionali.



Campania, il caso dei green pass regionali

Secondo quanto contestato dai giudici, la Regione Campania “spese 3.714.900,00, che sarebbero stati anche maggiori, senza l’iniziativa di questa Procura, il cui solo intervento istruttorio, ha interrotto il flusso tra ordinativi-forniture-pagamenti innescato come una dirompente per le casse pubbliche reazione a catena”. Via alle mail dunque per la consegna dei pass ai cittadini, pass che però è risultato un doppio del certificato nazionale. Dopo la segnalazione dello sperpero di risorse pubbliche da parte di alcuni comitati, è scattata l’inchiesta della Corte dei Conti affidata alle Fiamme Gialle. “La scelta a livello territoriale è apparsa, fin dalla sua introduzione, come una «fuga in avanti», rectius, uno sconfinamento della Regione Campania in ambiti non di sua pretta e specifica competenza”, il parere dei giudici contabili. Netta la presa di posizione di Severino Nappi, capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Campania: “La degenerazione della sanità campana nelle mani di Vincenzo De Luca trova un esempio plastico ed eclatante in questa brutta vicenda. Milioni di euro spesi, in piena pandemia, per stampare degli inutili pezzi di plastica in spregio alla legge, alla logica e al buon senso. La smania di apparire e il desiderio di coprire con gesti eclatanti la drammatica situazione di una sanità nella quale la cura non è un diritto ma un’elemosina, ha fatto il resto. Altro che terzo mandato. Dovrebbe dimettersi. Ma in ogni caso saranno i cittadini a mandarlo a casa”.

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