Volano accuse pesanti nella Regione Campania in merito alla gestione dell’emergenza coronavirus. A metterle nero su bianco è la vicepresidente del Consiglio regionale Valeria Ciarambino, che ha scritto e inviato una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza spiegando che i numeri che arrivano dalla Campania non corrispondono alla realtà. Secondo la Ciarambino la sanità campana è al collasso, quindi bisogna correre ai ripari con restrizioni più stringenti rispetto a quelle imposte dalla zona gialla. «La sanità campana è in ginocchio e c’è chi ancora parla di miracoli. Faccio appello al ministro Speranza perché intervenga», afferma l’onorevole M5s, che è anche membro della commissione Sanità. Visto che il governatore Vincenzo De Luca non ha mai risposto alle sue delucidazioni, ha deciso di rivolgersi direttamente al ministro. «La guerra dei numeri non mi interessa più, e non servono neppure gli ispettori del Ministero per accertare l’ovvio dell’inferno che stiamo vivendo». L’auspicio è che qualcuno intervenga per aiutare i campani.
CAOS CAMPANIA, CIARAMBINO SCRIVE AL MINISTRO SPERANZA
«Poi verrà il tempo delle colpe. Enormi e gigantesche colpe, grandi quanto il dolore di chi sta perdendo i suoi cari», dichiara Valeria Ciarambino, come riportato da AvellinoToday. Ancor più dura è nella lettera al ministro della Salute Roberto Speranza. In questa scrive che la Regione Campania si è rivolta anche alla sanità privata. «La Regione Campania garantisce alle cliniche che offriranno disponibilità di posti letto Covid un “incremento tariffario” per la sola disponibilità, vale a dire, costi di attesa per posti letto Covid non occupati». Nella lettera parla di un servizio sanitario regionale «in evidente crisi, in particolare riguardo la dotazione di posti letto che, in questa Regione, tuttora in piano di rientro, è strutturalmente carente». Ciarambino scrive che «lo scenario è tuttavia discrasico rispetto alle comunicazioni istituzionali della Regione Campania», in particolare riguardo i numeri di posti letto disponibili. «Ciò è evidentemente incoerente con il diniego al ricovero di centinaia di pazienti che attendono da giorni che la ricerca esperita dalle centrali operative territoriali e dai pronto soccorso sia evasa».