La Campania è la “locomotiva industriale del sud”. Il position paper 2023 realizzato da The European House-Ambrosetti e dalla Regione per il Techonology Forum Campania, conferma la tendenza positiva già emersa lo scorso anno. I nuovi aggiornamenti, spiega Il Mattino, dimostrano inoltre che la competitività dell’ecosistema regionale dell’innovazione è cresciuto a tal punto che il paragone con le altre Regioni meridionali sta ormai stretto. Valerio De Molli, ad di Ambrosetti, ha presentato i risultati alla presenza di Vincenzo De Luca, governatore, e a quella dell’assessore alla ricerca scientifica Valeria Fascione. Presente anche il presidente del Comitato universitario regionale, il rettore Vincenzo Loia.



La Campania produce il 33.8% del valore aggiunto della manifattura meridionale: è la terza Regione in assoluto per crescita dell’export manifatturiero, spiega l’analisi. Si tratta di quasi il 60% in più degli ultimi 5 anni. È inoltre seconda per le esportazioni del comparto high tech con un +66.5%. Da anni la Campania figura inoltre tra le prime tre regioni per numero di startup innovative. È prima per tasso di crescita di queste tra il 2020 e il 2023 con un +55.5%. C’è inoltre un’incidenza di giovani tra i 15 e i 29 anni sul totale della popolazione pari al 17.1%. In Italia la media è del 15%. La regione è al terzo posto assoluto per numero di iscritti alle sue sette università e al primo posto per crescita del numero complessivo di studenti universitari (+20.4%) tra il 2016 e il 2021.



Campania terza per incidenza di iscritti sulla popolazione

La Campania è il terzo polo universitario del Paese per incidenza di iscritti sulla popolazione. Forma infatti 193.6 studenti (il 10.6% del totale italiano). Tutto questo grazie a scelte strategiche come l’apertura di nuovi corsi di laurea all’avanguardia e allo sviluppo del “modello Academy” campano. La Federico II ha collaborato anche all’apertura della Quantum Computing Academy nella città partenopea. Tutto ciò ha contribuito allo sviluppo del sistema. Bene anche per quanto riguarda ricerca e sviluppo: la Regione è prima al Sud e settima a livello nazionale con un valore di 1.47 milioni di euro. È prima al Sud per incidenza degli investimenti in Ricerca e Sviluppo sul Pil, pari all’1.3%. 



La Regione di Napoli è poi prima per numero di ricercatori: nel 2021 sono stati quasi 15mila, pari al 7% del totale nazionale. La crescita è la quinta più elevata in Italia: +16.2 tra il 2017 e il 2021. Non mancano però gli aspetti negativi, come la disoccupazione regionale. L’impatto del digitale sulle Pmi e in generale le competenze digitali dei campani, non stanno ottenendo i risultati sperati. La Campania è stata selezionata come Champion User del Programma Iride, costellazione italiana in orbita bassa per il monitoraggio del territorio finanziata dal Pnrr. Fascione spiega che è la dimostrazione che “riusciamo a tenere insieme investimenti pubblici e privati e che questa regione è già oggi una terra di opportunità, talento e crescita sostenibile”.