C’è una quinta variante Covid in Italia ed è quella napoletana. «È un mutante nuovo e al momento raro», ha dichiarato Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv). All’AdnKronos Salute ha spiegato che ha alcune caratteristiche tipiche della variante inglese, «ma presenta due punti di mutazione molto critici: uno comune ai mutanti brasiliano e sudafricano, l’altro del tutto nuovo». Quella individuata «è una variante prevalentemente africana», più precisamente «nigeriana». Dunque, è un’ulteriore variante, «nuova rispetto a quelle su cui si è concentrata finora l’attenzione» delle autorità sanitarie, ha precisato il professore Caruso, ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all’università degli Studi di Brescia, direttore del Laboratorio di microbiologia dell’Asst Spedali Civili.
Queste mutazioni «preoccupano», per questo le varianti «vanno monitorate con una stretta sorveglianza» per il loro possibile impatto sull’efficacia di test, farmaci e vaccini. Invece Nicola Normanno, dell’Istituto Pascale, ha spiegato che sono «confidenti che il contagio sia stato isolato e non c’è stata diffusione nella variante». (agg. di Silvana Palazzo)
TROVATA RARA VARIANTE COVID IN CAMPANIA
In Campania è stata isolata una variante Covid che non era mai stata descritta prima in Italia. Si chiama B.1.525 e finora aveva fatto registrare 32 casi in Gran Bretagna, pochi in Nigeria, Danimarca e Stati Uniti. Al momento non è noto né la sua capacità infettiva né altre caratteristiche. Questa mutazione è stata individuata nell’ambito di uno studio frutto della collaborazione tra i laboratori dell’Istituto Pascale e dell’Università Federico II di Napoli. A scoprire il caso sospetto è stato Giuseppe Portella della Federico II, mentre l’equipe di Nicola Normanno del Pescale ha scoperto in tempi rapidissimi la variante. Il paziente è un professionista tornato da un viaggio in Africa. Ora si stanno valutando eventuali risposte negative all’azione anticorpale dei vaccini.
Le informazioni a disposizione sono poche, motivo per il quale gli esperti ora hanno più domande che risposte. Questa variante è molto simile a quella inglese, inoltre ha una serie di mutazioni preoccupanti, come quella E484K sulla proteina spike. Una caratteristica simile era stata individuata nelle varianti sudafricane e brasiliane.
DE LUCA “ACCELERARE CON VACCINI”
«La sequenza del campione giunta a noi dal Policlinico Federiciano ci ha subito insospettiti perchè non presentava analogie con altri campioni provenienti dalla nostra regione», dichiara il ricercatore dell’Istituto dei tumori di Napoli. Dopo un confronto con il Reparto Zoonosi Emergenti dell’Istituto superiore di sanità (Iss), il Policlinico ha avuto la conferma. Quindi, la sequenza è stata subito depositata nel database internazionale GISAID e sono state avvertite le autorità sanitarie. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Campania, il quale ha evidenziato che questa è «una scoperta di straordinario valore scientifico, un risultato tempestivo e utilissimo». Per il governatore Vincenzo De Luca, peraltro, questo lavoro conferma da un lato «l’importanza di aver finanziato questi studi», ma dall’altro soprattutto «la necessità dell’adozione di misure straordinarie nazionali da parte del Governo per non vanificare il programma di vaccinazioni che è pienamente in corso, e che rende ancor di più indispensabili le forniture dei vaccini necessari per fronteggiare l’epidemia».