Il Governo di Giorgia Meloni ha inserito nella bozza del decreto omnibus un provvedimento per innalzare le soglie dei campi elettromagnetici dagli attuali 6 V/m a 24 V/m in modo da adeguare l’Italia agli standard europei in materia e favorire lo sviluppo delle infrastrutture tecnologiche del Paese, in particolare quella che porterà alla fruizione del 5G in tutte le zone.
L’obiettivo, come si legge nel testo del documento riportato dal Messaggero, è quello di “potenziare la rete mobile e garantire a utenti e imprese l’offerta di servizi di connettività di elevata qualità”, ma “senza pregiudizio per la salute pubblica”. L’esecutivo ha infatti voluto precisare che i limiti previsti dalla normativa italiana sono i più bassi dell’intera Ue (dove il massimo è di 60 V/m) e che anche con l’innalzamento resteranno ben al di sotto di quello che la comunità scientifica ritiene il limite minimo in cui sono riscontrati effetti termici dannosi dall’esposizione di “biosistemi” a campi elettromagnetici.
Campi elettromagnetici, soglie si alzano per favorire 5G: è polemica
La proposta del Governo di alzare le soglie dei campi elettromagnetici attualmente in vigore in Italia, tuttavia, ha scatenato ugualmente la polemica. Non è stato sufficiente precisare che verranno condotte anche delle “campagne annuali di misurazione” per verificare i livelli sul territorio ed evitare eventuali conseguenze, che comunque sono scongiurate nel caso in cui effettivamente si ci fermasse a 24 V/m, dunque ancora molto al di sotto del livello europeo. La mossa non convince Legambiente, che è intenzionata a opporsi.
“È una scelta insensata che accontenta le richieste di parte dell’industria del settore e di Asstel, ma che si rivela potenzialmente pericolosa per la salute della popolazione, considerando che le ultime ricerche mettono ben in evidenza come gli attuali 6 V/m siano cautelativi. Al Governo e alle Commissioni torniamo a chiedere non solo di mantenere inalterati gli attuali limiti, ma di aprire un Tavolo di Lavoro e di confronto per ragionare insieme sulle possibili strategie da mettere in campo, raggiungendo gli auspicabili e fondamentali obiettivi di digitalizzazione, mettendo in primo piano la salute dei cittadini e delle cittadine, a partire dalle fasce di popolazione più sensibili”, ha affermato il presidente nazionale Stefano Ciafani in una nota.